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ZOOTECNIA, FONDI PER I CONTROLLI FUNZIONALI. FAVA: LOMBARDIA TRASCURATA, CI OPPORREMO ALL’ATTUALE PROPOSTA DI MARTINA PER MOLTI MESI

zootecniaMantova: “Se il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, manterrà la parola data sulle assegnazioni dei fondi sui controlli funzionali, la Lombardia assicurerà il proprio voto favorevole in Conferenza delle Regioni, altrimenti passeranno molti mesi prima che la più importante regione per la zootecnia dia il proprio assenso. Paralizzeremo un’operazione che danneggia palesemente i nostri allevatori”.

Così l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava spiega la posizione della Lombardia in Conferenza delle regioni sul tema dei fondi per i controlli funzionali della zootecnia. “A dispetto delle ricostruzioni giornalistiche fantasiose di ieri– ricostruisce Fava – sui controlli funzionali la Conferenza delle Regioni in Cpa ha registrato la mancata intesa”.

Nell’incontro di Roma, infatti, hanno votato in modo evidente solamente Lombardia, Veneto e Sicilia, “ma molte altre si erano espresse in maniera molto critica rispetto al provvedimento, che non piace a nessuno”.

Per l’assessore Fava si tratta di “un grande passo indietro, dal momento che il criterio di riparto delle risorse è stato giudicato da tutti assolutamente inadeguato”.

L’invito al governo è perentorio. “Il ministro riveda il testo e ci mandi una proposta maggiormente equilibrata – è il messaggio della Lombardia – altrimenti non c’è nessuna disponibilità a discutere di nuovo il testo attuale. Invito Martina a fare una scelta netta e a prendersi la responsabilità che competete a chi esercita un ruolo di questo tipo”.

La prerogativa è la chiarezza, unitamente alla difesa del sistema allevatoriale della prima realtà agricola d’Italia. “Il ministro lombardo ci dica apertamente se vuole penalizzare ancora una volta, con una modalità di distribuzione delle risorse assolutamente iniqua, gli allevatori lombardi – afferma Fava -. Martina se ne assuma la responsabilità, perché non saranno le Regioni a farsi carico di svolgere il ruolo di foglia di fico nei suoi confronti”.

I motivi di dissenso sono legati, in particolare, all’atteggiamento del governo. “Alla Lombardia, contrariamente agli impegni assunti lo scorso anno nei nostri confronti per un aumento della quota di ripartizione, che resta comunque iniqua nei confronti degli allevatori lombardi, abbiamo avuto addirittura la diminuzione – riassume l’assessore -. Daremo battaglia e passeranno mesi, a meno che non ci sia un forte e immediato ripensamento da parte del ministro”.

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