Negli ultimi 20 anni le separazioni e i divorzi sono aumentati in maniera notevole ed è una realtà condivisa da tutti, che la coppia oggi sia in crisi.
In Italia, le procedure per il divorzio si sono velocizzate, anche se nel nostro Paese permane ancora la tendenza a favorire una prospettiva di riconciliazione.
Il 1965 può essere considerato un anno di svolta per la struttura interna della famiglia nell’Europa occidentale; fino ad allora il matrimonio univa la moglie al marito per il resto della loro vita ed in grado di durare fino alla morte di uno dei due.
A cominciare dalla metà degli anni ‘60, invece, si sono verificati dei processi che hanno modificato la struttura interna della famiglia: è diminuito il numero dei figli per coppia e sono aumentate le separazioni. Inoltre il processo di cambiamento della realtà matrimoniale, ha avuto come conseguenza la diminuzione di matrimoni, la diffusione di nuove forme di convivenza come le famiglie di fatto e more uxorio, ovvero realtà in cui due persone vivono sotto lo stesso tetto comportandosi come marito e moglie, pur non essendo sposati.
Oggi, le coppie scelgono la convivenza principalmente perché temono gli influssi negativi dell’istituzione del matrimonio sul rapporto di coppia, che risente della mancanza di stabilità affettiva a causa dell’eccessiva visione individualistica ed egoistica della vita, cosicchè gli interessi del singolo finiscono per prevalere su quelli della coppia.
Si sono così diffuse forme di convivenza generate da una maggiore insicurezza nei confronti del matrimonio tradizionale.
La legge sul divorzio del 1970 prevede un processo che si articola in due momenti successivi: prima bisogna ottenere la separazione legale e in seguito il divorzio vero e proprio. Tutto questo ha contribuito a diffondere la cultura della mediazione familiare come alternativa al percorso giudiziario di separazione legale in cui si esaspera la conflittualità e la competizione.
Nel processo di separazione legale, infatti, esiste sempre un vincitore e un vinto senza nessuna attenzione al vissuto psicologico e alla sofferenza e al dolore provocato dalla rottura del legame matrimoniale, in cui viene trascurato anche l’interesse dei minori.
La mediazione familiare, diffusasi negli anni80 inUsa e Canada e in seguito nella maggior parte dei Paesi Europei, attualmente sta affermandosi anche in Italia come forma specifica di intervento nella regolamentazione delle controversie e della conflittualità dei genitori separati o in fase di separazione.
Infatti, in Italia, benché preponderante la cultura giuridica, e, quindi, il ricorso ad avvocati e giudici, si sta diffondendo sempre di più, la cultura della mediazione e il ricorso a mediatori esterni.
Nel confronto con le altre esperienze europee, nel nostro Paese il lavoro di mediazione appare di carattere prevalentemente psico-sociale, perché viene prestata attenzione agli aspetti psicologici e relazionali.
La mediazione familiare in Europa e soprattutto in Italia sta cercando di trovare e affermare una propria identità, precisa ed originale. Secondo questa prospettiva si garantiscono i diritti dei figli alla bigenitorialità, promuovendo, sostenendo, e affiancando la funzione genitoriale, aiutando così le coppie separate gravemente conflittuali a gestire o a recuperare il loro ruolo di genitori come viene maggiormente sottolineato nella legge sull’affidamento condiviso.
Mentre la prima parte di questo libro approfondisce la tematica del conflitto e della sua gestione, le dinamiche conflittuali nella coppia e i suoi probabili effetti sui figli, la seconda parte tratta specificatamente della mediazione familiare, dei suoi obiettivi, del ruolo del mediatore, della tutela dei minori, della divulgazione della cultura della mediazione in diversi campi.
Dott.ssa Daniela La Fauci
Pedagogista e Mediatrice Familiare