Contro i traffici illeciti della criminalità organizzata sulle vie dell’Est, l’Europa “parla la stessa lingua” in materia di sicurezza grazie al Seed (Systematic Electronic Exchange Data), lo “scambio sistematico di informazioni per via informatica” con le agenzie doganali di Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Repubblica di Macedonia, Kosovo e Montenegro. I sei paesi dell’area balcanica candidati all’ingresso nell’Unione Europea che sono stati accompagnati dall’Italia in questo percorso di allineamento delle procedure locali di controllo agli standard europei, una procedura inesistente fino a due anni fa.
I primi risultati del programma Seed sono stati illustrati il 5 Ottobre a Taormina, sede in questi giorni di una serie di appuntamenti dedicati all’integrazione dei sistemi doganali dell’area euro-mediterranea.
A guidare il piano è stata l’Agenzia nazionale delle Dogane. “Un progetto ambizioso – ha dichiarato Natalina Cea, direttore dell’ufficio di Cooperazione internazionale dell’Agenzia delle Dogane – Tutti i dati incamerati nelle banche dati di questo sistema possono essere utilizzati da ogni singolo paese per fare investigazioni e analisi dei rischi”. Presenti all’incontro Petra Schleuder, componente della Commissione europea, e i delegati dei paesi coinvolti nell’iniziativa.
Il Seed, partito nel luglio del 2010 e tuttora in via di sviluppo, ha realizzato una sorta di “rete di intelligence” capace di intercettare le tonnellate di merci illecite come armi, droga, sigarette di contrabbando che ogni giorno tentano di oltrepassare le frontiere dell’Est europeo. “Risultato eccellente – secondo Milan Martinovic, vicedirettore Agenzia Dogane del Montenegro – il progetto, sebbene ancora in fase sperimentale, è già in grado di scambiare circa il 98% delle informazioni relative ai transiti doganali tra le diverse amministrazioni doganali e solo sul restante 2% c ‘è da fare un’analisi dettagliata. E questo è stato ben compreso dalle organizzazioni criminali che ci pensano due volte prima di avviare un’attività illecita”.
I Balcani costituiscono per l’Italia e la Sicilia in particolare, una regione di grandi opportunità economiche sia per gli scambi commerciali che i termini di investimenti.
Ufficio Stampa Agenzia delle Dogane