In merito alla cessione dei punti vendita Aligrup a Coop, alcune testate siciliane hanno dato voce in questi giorni alla tesi secondo la quale Coop starebbe in qualche modo ostacolando o ritardando il percorso per la vendita del gruppo siciliano, facendo perdere tempo prezioso per il suo salvataggio. Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest ritengono dunque doveroso rendere pubblica in modo trasparente la posizione espressa con chiarezza ad Aligrup e al custode giudiziario oltre un mese fa.
Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest hanno comunicato il 12 settembre scorso ad Aligrup e al custode giudiziario che non sussistevano le condizioni per prorogare ulteriormente le trattative per l’acquisizione del ramo d’azienda della società. Il negoziato per l’acquisizione di parte della rete di vendita Aligrup infatti era stato condotto sulla base di due lettere di intenti, sottoscritte rispettivamente il 2 maggio e – dopo che la prima era scaduta – il 2 agosto scorso: sin dall’origine, entrambe le lettere di intenti condizionavano l’acquisizione da parte delle Cooperative a una precisa serie di normali presupposti contrattuali che dovevano verificarsi, da ultimo, entro il 10 settembre 2012, e che invece erano a quella data ancora in larga parte disattesi.
Non era stato perciò realizzato, nei tempi convenuti con Aligrup, il quadro di riferimento normativo e contrattuale che era stato condiviso con la stessa come presupposto minimo per realizzare l’operazione e che non dipendeva in alcun modo da Coop. Già al 12 settembre, dunque, non vi erano elementi concreti sufficienti a proseguire nel negoziato con prospettive realistiche. Proprio per evitare di trascinare inutilmente la trattativa Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest hanno ritenuto responsabilmente di non poterneaccettare una ulteriore proroga.
Tra marzo e settembre Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest hanno profuso il massimo impegno per arrivare a un accordo in tempo utile, accettando anche di prendere in considerazione configurazioni dell’operazione che comportavano l’assunzione di notevoli rischi imprenditoriali e di un importante sforzo finanziario, con l’obiettivo di salvaguardare un’importante impresa del territorio e dunque molti posti di lavoro, la rete dell’indotto e dei fornitori. Purtroppo, sono venuti invece a mancare i presupposti minimi di fattibilità per una possibile acquisizione.
COMUNICATO STAMPA
Bologna, 16 ottobre 2012