Catturato e trascinato fino alla volante come il peggiore dei delinquenti, come un individuo qualsiasi senza dignità. E’ quello che siamo stati costretti a vedere in tutti i telegiornali. Il capo della polizia Manganelli si è scusato, ma le sue scuse sono state respinte a gran voce, perché in questi casi non esistono scuse, non esiste una spiegazione plausibile per ciò che le immagini ci hanno mostrato. Non è così che dovrebbero essere applicate le sentenze del tribunale, soprattutto quando si tratta di bambini.
Leonardo, appena 10 anni, non dimenticherà mai un simile trauma. Colpevole solo di essere al centro delle dispute di una coppia in fase di divorzio, cosa già pesante da sopportare per un bambino di quell’età, Leonardo era stato in un primo momento affidato alla madre, una farmacista di Padova, con la disposizione che vedesse il padre ogni 15 giorni e in presenza di uno psicologo, ma successivamente la sentenza di appello del tribunale di Venezia, chiesta e ottenuta dal padre avvocato, ha annullato la sentenza precedente e affidato il bambino alle cure dei servizi sociali.
L’ennesima battaglia legale tra due individui egoisti che pur di spuntarla non esitano a far soffrire un innocente che adesso si trova in una casa famiglia, con gran soddisfazione del padre che lo ha strappato all’amore materno dell’ex-moglie.
Nulla da dire a questo punto sulla sentenza che sicuramente è stata data dopo un’attenta ponderazione dei pro e dei contro da parte dei giudici, ma troppo, fin troppo da dire sul luogo e sui modi.
Il povero Leonardo è stato catturato a scuola, nella sua aula, durante lo svolgimento della lezione e trascinato via davanti agli occhi spaventati dei suoi compagni, sconvolti dall’accaduto e terrorizzati adesso dall’idea che anche a loro potrebbe capitare una cosa simile; pregheranno affinché non accada mai che i loro genitori decidano di separarsi.
Ma una cosa del genere può essere tollerata?
Un bambino con due genitori in vita e perfettamente in grado di provvedere al suo sostentamento può essere allontanato dagli affetti e diventare l’oggetto di una controversia?
Il padre ha pensato al bene del figlio quando ha deciso di strapparlo alla madre?
e soprattutto, dato che era presente, come ha potuto guardare negli occhi il figlio dopo quello che gli ha fatto? Perchè non è intervenuto mentre Leonardo gridava, si dibatteva e piangeva, come qualunque bambino di quell’età avrebbe fatto al suo posto?
I poliziotti che lo hanno portato via hanno a loro volta dei figli? Avrebbero trascinato via così i loro bambini?
L’indignazione per le lacrime che sono scese durante la visione di quelle immagini è dura a passare, ma speriamo che almeno l’aspro rimprovero della società e la condanna di questo ignobile gesto serva a far sì che non ci siano altri “Leonardo”, che vengano emesse delle chiare regole di comportamento che non implichino l’uso della forza per casi come questi.
Leonardo adesso come sta?
Non ci è dato saperlo, ma sicuramente adesso avrà bisogno di un vero e proprio sostegno psicologico e questa esperienza lo segnerà fino all’età adulta…
Eva Gervasi