I risultati finali degli scrutini confermano i dati emersi durante la giornata di ieri. Crocetta si assesta sul 30,47%, con circa 100 mila voti in più di Nello Musumeci (25,73%). Enorme il successo di Cancelleri (18,17%), che durante il pomeriggio aveva superato Miccichè (15,41%) per poi staccarlo definitivamente in serata. Delusione per Giovanna Marano, sostituta di Claudio Fava, che non va oltre il 6%. Attorno all’1% tutti gli altri candidati .
Per quanto riguarda le liste e i rispettivi seggi, ancor più eclatante il risultato del Movimento 5 Stelle, che si attesta come primo partito, decretando la fine dei “vecchi”. Interessante notare come il M5S, unica lista a sostenere Cancelleri, abbia ottenuto poco meno del 15%, dunque 3 punti in meno dello stesso candidato alla Presidenza, indubbiamente il più premiato dal voto disgiunto.
Inverso il discorso per Miccichè, che sommando i voti di lista (Mpa, Grande Sud e Fli – esclusi questi ultimi dai seggi-) giunge ad un 20%, smentito però dalle preferenze per la Presidenza.
I voti di lista confermano la débâcle del centro-destra, clamorosamente indietro rispetto al 2008, e l’assenza dal Parlamento Siciliano di Sel e soprattutto IdV, il partito che domina il Consiglio Comunale di Palermo con 30 seggi.
Crocetta vince grazie ad un’alleanza forte, ma non va comunque oltre i 40 seggi, compreso il premio di maggioranza. Per governare saranno necessarie, dopo quella con l’UdC, altre alleanze e convergenze varie. Si è parlato di crocchè, prima ancora si era ironizzato su cravatte arancioni; ieri, durante i commenti, un entusiasta Cancelleri affermava di essere come le zitelle acide e ribadiva la volontà di non allearsi con nessun’altra forza politica. Contemporaneamente su La7 un ritrovato Raffaele Lombardo (compleanno ed elezione del figlio nello stesso giorno) invitava a “un clima di intendimenti e convergenze”. Quanto fa 2+2? I Siciliani iniziano a tremare…
Le due tabelle relative ai risultati finali