Con la morte di Gae Aulenti, avvenuta il 1 novembre scorso all’età di 84 anni, l’ architettura italiana perde l’elemento più rappresentativo. Tante le onorificenze ricevute in tanti anni di intenso lavori tra cui, ultima in ordine di tempo, quella assegnatele dalla Triennale: la medaglia d oro alla carriera.
Nata in provincia di Udine, da padre di origini pugliesi e da madre di origini napoletane, si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1953. Diviene nota in tutto il mondo negli anni Ottanta con il progetto per la Gare d’Orsay, la parigina stazione ferroviaria, da lei trasformata in uno dei musei più frequentati al mondo nel 1986.
È stata sempre coerente con la sua dimensione di donna e con le sue idee in linea con lo stile Neoliberty; dai progetti architettonici-museali (le Scuderie del Quirinale, Palazzo Grassi a Venezia, il Museo d’arte contemporanea presso il Beaubourg), alle grandi innovazioni nel design italiano, fino alle ristrutturazioni e ai magistrali restauri di spazi preesistenti (ultimo in ordine di tempo l’intervento sul cinquecentesco Palazzo Branciforte a Palermo): la leggerezza è stata il suo tratto distintivo, unita all’obiettivo di armonizzare tra loro gli aspetti utilizzati nel design e lo spazio in cui essi sono collocati, un continuo equilibrio sognante tra passato e presente con l’intento di rendere quanto più vivibili gli spazi interni.
Lascia una immensa eredità culturale fatta anche di scritti utili per le future generazioni.
Giuseppe Coco