Catania – 20/11/2012: Ci si sveglia con lo “scarabocchio” di Google, piazzato lì con i tre bambini divertiti al dimenarsi delle marionette dentro un teatrino. Rappresenta l’innocenza, la spensieratezza in occasione della 23esima giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e degli adolescenti. Diritti riconosciuti e siglati il 20 Novembre 1989, a New York dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
193 Stati che riconoscono:
– diritto alla non discriminazione: senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
– priorità del minore: in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica all’ascolto ed alla partecipazione.
– diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo: il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
Diritti che oggi, sotto il cielo di Gaza, sotto il cielo, tutto, stridono e sprofondano con l’incongruenza, con la sfacciataggine senza logica che reclama a 23 anni di distanza, diritti dettati forse dai giochi di potere.
Quelle stesse marionette dentro un teatrino, ma manovrate dall’indifferenza, dall’egoismo, dall’abuso, dall’arroganza, sono i 193 stati che ancheggiano spavaldi di fronte indifesi bambini. Poco impegno e finzione.
Si finge che in migliaia abbiano di che sfamarsi, si finge l’impegno al rispetto e alla tutela della salute, all’ educazione e al rischio abbandono scolastico, si sorvola sulla lotta allo sfruttamento sessuale, al maltrattamento minorile, al pericolo della strada, al degrado dell’indifferenza, anche soffocata dentro le mura domestiche. Eppure i dati stanno là, i numeri ci sono; se di numeri vogliamo parlare: “Secondo un recente rapporto di Save the Children diffuso, negli ultimi vent’anni sono stati raggiunti i livelli massimi di disuguaglianza a discapito soprattutto dei bambini piu’ poveri.”
Bambini, soli per debellare queste piaghe orrende?No, perchè se si fa’ poco da parte delle istituzioni, capita di immergersi in realtà in cui non si ribadisce solo nell’aria la promozione e la tutela dell’infanzia, ma queste si toccano, si abbracciano, vivono. E Catania ne è stata pienamente protagonista.
Alle ore 9,30 nell’Aula Consiliare del Palazzo degli Elefanti, si sono riuniti i sindaci di 19 comuni della provincia di Catania (alcuni dei quali: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Biancavilla, Bronte, Camporotondo, Fiumefreddo di Sicilia, Gravina di Catania, Maletto, Mascali, Mazzarrone, Nicolosi, San Michele di Ganzaria, Viagrande e Zafferana Etnea), per presentare il Rapporto UNICEF: “Facce d’Italia. Condizioni e prospettive dei minorenni di origine straniera” e chiedere la riforma della legge 91/1992, la quale prevede che i nati in territorio nazionale da genitori stranieri non acquisiscano cittadinanza italiana, se non prima del 18esimo anno di età.
Sono solo figli, senza terra, ma della terra.
Una “provocazione, un gesto simbolico, ma concreto” così lo definisce lo stesso Vincenzo Lorefice, Presidente del Comitato Provinciale di Catania per l’UNICEF che ha fatto riemergere il tema, forse finora sfiorato, della discriminazione rivolta maggiormente agli stranieri. Con laCampagna dell’ UNICEF: “IO come TU. Mai nemici per la pelle” si è sottolinenato dunque il principio di non discriminazione sancito nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Noi – continua Lorefice – vogliamo che questa cittadinanza venga riconosciuta secondo il principio dello “Ius soli” e non dello “Ius sanguinis”: vorremo, insomma, il riconoscimento automatico al momento della nascita e della registrazione all’anagrafe. E’ chiaro che la cittadinanza si può conferire solo in base ad una legge dello Stato, però il sindaco può dare a questi bambini la cittadinanza onoraria per dimostrare la propria volontà a stare dalla loro parte”.
A seguire, alle ore 11, presso la Basilica Collegiata, diretto dal Maestro Massimo Incarbone, con la partecipazione di Marco Traverso, si è tenuto il Concerto dell’ Orchestra Sinfonica Infantile “Falcone e Borsellino” della Fondazione “La città invisibile” – Scuola di musica per la legalità con il metodo Abreu; un momento condiviso con le Scuole Ambasciatrici di Buona Volontà dell’UNICEF Italia, “G. Verga” di Catania e di Risposto e i tanti accorsi.
La Fondazione “La città invisibile”, realtà ormai consolidata dal 2010, non poteva mancare insieme ai sui 50 bambini dell’orchestra, perchè nella ricorrenza della Giornata Internazionale dell’Infanzia, essa testimonia la bellezza.
La bellezza del bene, della fratellanza e dell’armonia, la bellezza della condivisione, dell’ integrazione; senza fini, senza distinzioni, la bellezza della gratuità attraverso la musica, la musica attraverso la cultura, la cultura attraverso il patrimonio letterario-artistico e la bellezza dei bambini… perchè sono loro il lievito.
Il lievito di un pane che in pochi anni ha sfamato famiglie ritrovatesi unite. Un pane che cresce, che scoperchia e accoglie adolescenti, bambini dai quartieri e no allo sbaraglio.
Come ricorda la stessa presidente della Fondazione “La città invisibile”, Alfia Milazzo, ai presenti: “Una città di bambini, giovani, donne e uomini innamorati del bene collettivo, della musica, dell’ambiente e della cultura. Una società invisibile, come il lievito nel pane. Unita, solidale. Pulita. Una società che lavora gratuitamente per i minori e per le famiglie, per sostenere i deboli con l’aiuto di chi dispone ricchezza e generosità.”
Continua – “Dal dicembre 2010, circa 250 bambini hanno avuto accesso, senza compensi, a corsi di viola, violino, violoncello, clarinetto, pianoforte e altri strumenti, grazie alle lezioni tenute dai diversi maestri dell’Orchestra Giovanile Simon Bolivar del Venezuela e dai maestri che si sono dedicati all’insegnamento a titolo volontaristico. Numerosi concerti sono stati eseguiti nell’hinterland catanese e messinese, riscuotendo un grande successo.
L’Orchestra ha suonato in memoria di Falcone nell’evento “Per non dimenticare” il 18 maggio 2012, inoltre ha celebrato la Festa della Repubblica all’insegna della legalità il 2 giugno del 2012 e il 19 luglio 2012, a Palermo in Via d’Amelio, per il ventennale dalla strage in cui persero la vita il giudice Borsellino e le persone della sua scorta.
Sempre presente anche nei vari Premi indetti dalla Fondazione, come: Festival dell’Utopia (ed. 2009- 2010- 2011), Premio Anima Mundi, Premio Europeo Bianca di Navarra.
Abbiamo anche sviluppato due laboratori di didattica della musica per i bambini sordi, formando un coro di bambini dai 4 ai 16 anni sordomuti, in due centri Adrano e Catania, in collaborazione con l’Associazione Famiglie Audiolesi Etnei e creato un coro di Manos Blancas, composto da bambini che cantano assieme a bambini che usano la lingua dei segni per rappresentare le parole dei canti.
Ultimo e grande progetto a cui stiamo lavorando è “BUON LIBRO” – LIBRERIA LIBERA, ovvero una libreria gratuita nei pressi della parrocchia San Cristoforo, per diffondere e infondere l’amore per la lettura e l’informazione sui temi della legalità nei ragazzi e nelle famiglie”
Un concerto ricco di applausi e ringraziamenti. Happy blues dedicato a Michele Cuccuzza, vincitore del Premio Falcone E Borsellino a Varese,Fratelli d’italia e L’inno alla gioia in conclusione all’assegnazione, da parte di Vincenzo Lorefice, della targa – La Fondazione “La città invisibile” riconosciuta come “MESSAGERA DI PACE” -.
E’ intervenuto il presidente dell’ANLAI di Cremona, il prof. Gualtiero Nicolini, in rappresentanza dei liutai cremonesi che hanno donato notevoli e costosi violini alla Scuola, assicurando ancora future collaborazioni da parte di grandi professionisti.
Alla manifestazione, anche l’AFAE Assoc. Famiglie Audiolesi etnei; piccola protagonista, una bambina sorda nel coro Manos Blancas dell’orchestra, che ha trasmesso un messaggio di pace in Lis, lasciando attoniti i presenti.
Ringraziamenti al Maestro Andrea La Monica e gli altri maestri della scuola di musica per la legalità con il metodo Abreu: Clelia Lavenia, Dario Militano e molti altri. Padre Ezio, parroco della chiesa San Cristoforo, Liborio Scaccianoce, stretto collaboratore, fondamento della Fondazione e Daniela Duro, presenza costante nelle attività di volontariato.
A cura di Valeria Battiato
Foto1 “Infanzia” di Emanuele Barrano