Ancora una volta il Catania si trova a fare i conti con i torti arbitrali. Ancora una volta errori macroscopici e decisivi. Un insieme vario e ben distribuito: un rigore nettissimo non dato a San Siro contro l’Inter; un gol annullato dalla panchina della Juve senza aver capito ancora il perchè, un gol in fuorigioco siderale dato al Milan. Inter, Juve e Milan, guarda un po’ chi si rivede!
Purtroppo le cosiddette piccole sono sempre penalizzate; è un dato di fatto. Il più delle volte non serve a nulla alzare la voce, anzi le conseguenze possono essere ben peggiori. Pulvirenti qualche settimana fa ha avuto il suo quarto d’ora di fama, dopo la rete annullata a Bergessio contro la Juventus, poi la situazione si è normalizzata; c’è stato lo sfogo stagionale di Moratti, è lecito attendersi altre lamentele o dossier, come di volta in volta è stato fatto negli anni passati dai vari Marotta, Galliani &Co. Non rimane che rispondere con stile e ironia come ha fatto il Mister Maran: “ci abbiamo fatto ormai l’abitudine”, ha dichiarato a fine partita, dispiaciuto per il risultato, ma soprattutto per la prestazione negativa, perché soltanto per un tempo il Catania aveva ritrovato la giusta verve, totalmente scomparsa a Palermo, nel giorno in cui i tifosi si aspettavano di più.
L’altra questione che è uscita fuori dall’anticipo del venerdì sera (si gioca ormai tutta la settimana!) è lo spinoso caso Barrientos. Mal di pancia, vado via, scusate resto, prendo a calci Nocerino. La sera in cui mancava El Papu Gomez si era scommesso sulle doti tecniche di Barrientos, ma è evidente che il puffo rossazzurro sta attraversando un momento no. Si vocifera su un suo addio già a Gennaio, addirittura una pista calda potrebbe essere Palermo, dal padrino Lo Monaco, che già in estate lo aveva proposto a Preziosi, durante la breve esperienza genoana. L’amministratore unico del Palermo lo ha coccolato, lo ha aspettato, lo ha promosso ed elogiato pubblicamente (“Barrientos è il calcio”- disse poco più di un anno fa). Un altro passaggio in Sicilia da un capoluogo all’altro?