BOLOGNA: Gli Assessori alla Mobilità dei Comuni di Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo (Assessore Tullio Giuffre’), Torino e Venezia, capoluoghi delle future città metropolitane, si sono riuniti a Bologna, per confrontarsi sul futuro della mobilità e dei trasporti nelle maggiori città italiane.
“Siamo anzitutto consapevoli che le attuali sfide economiche, sociali e ambientali – si legge in un comunicato congiunto – richiedono di prendere come cornice di riferimento dell’azione di governo sulla mobilità le linee di indirizzo e le migliori esperienze presenti in Europa in tale settore. Possono essere d’impulso, anche per recuperare nelle amministrazioni e tra i cittadini un certo ritardo culturale presente su questi temi in Italia, documenti come il “Piano d’azione sulla mobilità urbana” (2009) e il “Libro bianco dei trasporti” (2011) e il “Patto dei Sindaci”(2008), redatti dalla Commissione europea. In questo quadro, riteniamo ormai improcrastinabile la definizione di una vera strategia nazionale per la mobilità sostenibile nelle città da parte del Governo, accompagnandola con i necessari adeguamenti normativi e programmi specifici di finanziamento.
Pensiamo – dicono i nove Assessori alla Mobilita’ – che un miglioramento significativo della qualità della vita e dell’ambiente nelle nostre città passi anche attraverso una netta e coraggiosa scelta per un paradigma di mobilità sostenibile, in cui il trasporto collettivo, i pedoni e i ciclisti vengano al primo posto rispetto al traffico privato, restituendo spazio urbano e sicurezza sulle strade a chi contribuisce ogni giorno a ridurre congestione, smog, rumore, incidentalità. Intendiamo lavorare uniti, partendo dalle esperienze più innovative già in atto e superando resistenze ormai inattuali, per istituire isole pedonali, zone a traffico limitato e congestion charge nei centri storici, aumentare le corsie riservate ai mezzi pubblici, moltiplicare le zone 30 km/h e i percorsi sicuri casa-scuola nei quartieri residenziali, costruire reti di piste e servizi ciclabili, rendere le città più accessibili per bambini, disabili e anziani, organizzare piattaforme logistiche per la distribuzione merci nell’ultimo miglio, sfruttare l’innovazione tecnologica per diffondere l’elettrico e l’infomobilità nell’ambito delle smart cities. Per favorire lo sviluppo di questi interventi, pensiamo che le risorse derivanti dal traffico privato debbano essere prioritariamente ridestinate a progetti di mobilità pubblica e ciclabile e di sicurezza stradale, in particolare tramite il reimpiego dei proventi di sosta, multe e contrassegni.
Riteniamo il trasporto pubblico, su gomma e su ferro, lo strumento primario per garantire effettivamente a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla mobilità e, quindi, maggiore eguaglianza sociale e maggiore tutela dell’ambiente e della salute, grazie ad una vera alternativa al mezzo privato. E’ indispensabile, allora, che questo e ancor più il prossimo Governo consideri davvero la mobilità pubblica, come sanità e scuola, un servizio fondamentale per la collettività, e si ponga l’obiettivo di costruire un meccanismo strutturale di finanziamento del tpl e, al contempo, di lanciare un piano di investimenti per il rinnovo dei mezzi e di adeguamento ed estensione delle reti, allo scopo di programmare e offrire un servizio più efficiente, confortevole e a basso impatto ambientale. Crediamo anche che occorra una nuova politica di sviluppo e rilancio della competitività delleaziende pubbliche, per ottimizzare responsabilmente la gestione in una fase di risorse calanti, e per prepararsi alle sfide della concorrenza comunitaria.
Guardiamo alle città metropolitane, che saranno realtà fra poco più di un anno, come un’opportunità imperdibile per realizzare politiche sulla mobilità sempre più integrate fra comuni capoluogo e hinterland, e intermodali fra servizi ferroviari di rango regionale o metropolitano da una parte, e servizi autobus, filobus, tram e metrò di ambito urbano dall’altra. Convinti che un approccio di semplice ingegneria istituzionale sarebbe limitativo delle potenzialità insite in questo processo di cambiamento, vogliamo invece cogliere quest’occasione per ripensare le funzioni degli enti locali nel campo della mobilità, a partire da un reale coinvolgimento di Comuni e città metropolitane nella programmazione delle risorse per i servizi anche ferroviari, e da un ampliamento e una disciplina dei PUM nella nuova ottica d’area vasta; nonché adeguare maggiormente il sistema dei trasporti pubblici alle abitudini e alle esigenze dei cittadini, che già da tempo, d’altra parte, si spostano quotidianamente nei nostri territori senza confini amministrativi, per motivi di lavoro, studio, tempo libero.
Da ultimo – conclude la nota – considerando di grande valore lo scambio di esperienze che si è avviato e ritenendo che l’affermazione di una mobilità più sostenibile nelle nostre città possa essere rafforzata da una rete nazionale di amministratori impegnati su progetti analoghi, da oggi diamo vita ad un coordinamento permanente degli Assessori alla mobilità dei Comuni capoluogo delle future città metropolitane”. Per quest’ultimo passaggio, Palermo e’ l’unica citta’ siciliana che ha aderito al coordinamento permanente.