Catania – Nei locali della Feltrinelli di Via Etnea, Stefano D’Orazio, ex-batterista dei Pooh, ha presentato la sua autobiografia “Confesso che ho stonato”, uscita in tutte le librerie il 21 novembre. Attorniato dall’affetto dei fans che non lo hanno dimenticato, ha raccontato un po’ della sua storia contenuta all’interno delle 400 pagine che compongono il libro, con la solita ironia che lo caratterizza.
La sua giovinezza, gli anni degli inizi, quelli dei Pooh, e i retroscena pubblici e privati, fanno tutti parte del suo racconto che non annoia per niente. Stefano parla senza veli dei suoi amori, gli “scivoloni”, come lui li definisce, e della sue storie di passaggio sulle quali con il tempo ci si ride sopra.
Spiega i motivi del suo divorzio con gli amici che lo hanno accompagnato per una lunga parte della sua vita e racconta della sua necessità di cambiamento … ” Ad un certo punto della mia vita – ha detto nel corso della presentazione – mi sono reso conto che ero stato il batterista dei Pooh e il loro manager. Gli altri erano riusciti a costruire una famiglia, ad avere dei figli, a divorziare e ricominciare, ma io ero troppo preso da quello che facevo e non trovavo il tempo per fare altro e così all’improvviso ho capito di voler chiudere questo capitolo per andare oltre e dedicarmi a qualcos’altro, che non sapevo ancora cosa fosse…“.
Parla di questo secondo tempo della sua vita che lo ha portato a diventare autore di musical di successo, da “Pinoccho” a “W Zorro“, e di tutto quello che piano piano ha fatto sì che arrivasse alla stesura di questa autobiografia, in origine composta da ben ottocento pagine e poi ridotta e sintetizzata.
Tradisce una profonda emozione parlando del momento del distacco dagli altri membri dello storico complesso … ” Quando accennai al mio desiderio di ritirarmi dalle scene hanno tutti pensato che stessi scherzando, ma in realtà non avendo più stimoli sentivo davvero il bisogno di voltare pagina. Loro lo hanno capito lentamente e nonostante i contratti e gli accordi, mi hanno lasciato andare e queste cose le fanno solo gli amici“.
Un libro intenso e pieno di emozioni che compaiono e scompaiono tra le pagine velate da un senso comico, dalla voglia di non prendersi troppo sul serio e quella di raccontarsi e di raccontare la sua vita e parlare della fortuna che lo ha sempre accompagnato in ogni passo del suo cammino. “Una volta mio padre – ha raccontato – mi disse: “Ma non vorrai suonare il tamburo tutta la vita?”Io risposi : “Papà ma a 50 anni n’do vai?“.
Forse a quel tempo neanche lui sapeva che altre strade si sarebbero aperte e arriva così anche questa nuova esperienza, sulla quale l’eclettico batterista si è buttato a capofitto, e che va ad aggiungersi alle tante già fatte.
Eva Gervasi