Taranto – Michele Misseri richiama alla memoria gli eventi del giorno in cui la piccola Sarah è stata uccisa: «Ero nel garage – dice – ero molto seccato perché il trattore non partiva… . Me la sono trovata alle spalle, non ho capito cosa volesse… . Le ho detto: “Sarah vattene” . Poi l’ho aggredita alle spalle».
Michele piange e Franco Coppi, avvocato della famiglia Scazzi, chiede di confermare ancora quanto già detto.
Michele lo fa ed è a questo punto che il suo difensore Armando Amendolito interrompe l’udienza, toglie la toga e chiedendo scusa dichiara di rimettere il suo mandato. Amendolito aveva già avvertito Misseri, gli aveva detto che l’avrebbe abbandonato qualora avesse detto qualcosa che potesse danneggiare la sua strategia di difesa, e così è stato.
Dopo circa due ore Michele ha già un nuovo difensore, uno d’ufficio, l’avvocato Luca Latanza, il quinto, al quale adesso toccherà avere a che fare con quest’uomo che ha già cambiato versione innumerevoli volte, per difendere prima se stesso e poi i suoi familiari. Un compito difficile quello di Latanza che non ha neanche chiesto i fascicoli, visto che oramai tutti conoscono la storia della piccola Sarah e dei suoi probabili carnefici.
Si ripartirà ancora da lui, dunque, dalle sue bugie e le sue mezze verità, mentre una madre ed un padre aspettano ancora di conoscere la completa verità e di sapere esattamente cosa sia successo alla loro figlioletta appena quindicenne in quel terribile 26 agosto 2010; solo questo potrà alleviare in parte il loro dolore.
Eva Gervasi