Grandi e piccoli, giovani e anziani. I Pupi dei Fratelli Napoli attirano tutte le generazioni.
Scrosci di applausi ieri sera per il momento conclusivo della Rassegna dell’Opera dei Pupi che ha animato Le Ciminiere per 4 week-end: cinque spettacoli di orgoglio siciliano che hanno mosso i fili delle maschere più caratteristiche della nostra isola.
“Una tradizione così rappresentativa della Sicilia, che emula la nostra tipica, inconfondibile gestualità trasferendola in racconti prestigiosi e avvincenti del panorama letterario internazionale è motivo di fierezza per il bagaglio culturale dei siciliani -ha dichiarato il Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Catania, Antonella Liotta – Diffondere l’opera dei pupi diviene, dunque, un dovere istituzionale, un obbligo verso la sicilianità”.
Nel caleidoscopio di Etnafest 2012, il calendario di manifestazioni artistico – culturali ideato e promosso dalla Provincia Regionale di Catania, l’Opera dei Pupirappresenta il fiore all’occhiello di un doppiopetto che ha vestito di eleganza il territorio etneo per due stagioni.
La serata di Gala è stata suddivisa in due parti che hanno visto il susseguirsi di una raccolta antologica del repertorio tradizionale siciliano e della messa in scena del Riccardo III, l’opera shakespeariana che tanto ha in comune con scene famose dell’Opira catanese. Dopo una colorita e coinvolgente prima parentesi che ha reso omaggio a “La Baronessa di Carini”, racconto riadattato da Camilleri per i pupari, e alle gesta cavalleresche dell’Orlando Furioso, le marionette dei fratelli Napoli hanno issato bandiera inglese tessendo la trama del Riccardo III di Shakespeare, riadattato per l’occasione.
“Era un nostro obiettivo, un desiderio a lungo agognato. – dichiara Fiorenzo Napoli,direttore artistico della marionettistica Fratelli Napoli – Poter mettere in scena un’opera così importante, così ricca di pathos e talmente affine agl’intrecci dell’Opira catanese è davvero una grande soddisfazione”.
Naturalmente, all’interno di questo dramma che riflette sulla tragicità dell’esistenza umana con la netta e lucida consapevolezza che il Bene non esca sempre vincitore dalla lotta contro il Male, non poteva mancare la figura di Peppineo, il protagonista per eccellenza dell’opera dei pupi che muove i fili di tutte le scene.