CATANIA – Sette grandi ruoli che abitano nel cuore e nella mente di un maestro del teatro siciliano ed europeo: Vincenzo Pirrotta. (Ri)scoprirli insieme a lui. Il poliedrico attore-regista-drammaturgo palermitano sarà il protagonista del nuovissimo ciclo “Dialoghi con il personaggio”, promosso in sinergia dal Teatro Stabile di Catania diretto da Giuseppe Dipasquale e dal Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università etnea diretto dal professore Carmelo Crimi. Da dicembre a marzo, le due istituzioni ospiteranno a turno gli incontri, tutti fissati alle 21, ad ingresso libero, fino ad esaurimento di posti. Il progetto è stato realizzato di concerto da Giuseppe Dipasquale e dallo storico Enrico Iachello, docente presso il citato Dipartimento, per offrire alla città, e non solo, l’esperienza e il work in progress di un autentico “animale da palcoscenico” come Vincenzo Pirrotta, magnetico e vulcanico, dall’animo rovente e speculativo insieme.
Appassionati di tutte le età – e del più vasto repertorio teatrale – potranno rivivere le emozioni di un interprete pronto ad approfondire, in aperto dialogo con la platea, autori e testi fondanti della letteratura drammatica, volta per volta scandagliati attraverso i loro caratteri immortali. Una carrellata significativamente aperta (il 17 dicembre al Teatro Musco) da un altissimo esempio di teatro nel teatro: l’attore Svetlovidov, celebre ma ormai vecchio e malato, vicino a lasciare arte e vita, ma non i suoi Otello, Re Lear, Boris, Amleto, attraverso i quali intonerà un’ultima volta quello che sarà per lui “Il canto del cigno”, espressione adottata da Checov per il suo giovanile possente capolavoro.
L’affascinante itinerario proseguirà con il title role che anima “La tragica storia del Dottor Faustus” di Marlowe (14 gennaio), e poi con l’impetuoso Calibano che agita “La tempesta” di Shakespeare (28 gennaio). E ancora con vari personaggi dalle tragedie di Vittorio Alfieri (11 febbraio), fino agli eroi-antieroi che danno il titolo a “Edipo re” di Sofocle (18 febbraio), “Enrico IV” di Pirandello (4 marzo), “Prometeo incatenato” di Eschilo (18 marzo).
«La carriera di un artista – confessa Vincenzo Pirrotta – è fatta di sogni, alcuni si realizzano, altri no. In questo progetto molti miei sogni si realizzeranno! Sin da quando ero ragazzino, da quando cioè mi sono appassionato all’arte teatrale, ho sempre cercato di recitare, se possibile davanti ad un pubblico, i più bei personaggi che le penne e le intelligenze dei drammaturghi sui quali mi sono formato, ci hanno donato. Mi sorprendevo spesso da solo a prendere uno Shakespeare, un Goethe, un Eschilo, un Marlowe, un Checov, tutti i libri comprati a mille lire rinunciando alla colazione a scuola, e subito dopo cominciare a recitare le parti dei protagonisti. Alcuni mi è capitato nel corso di questi anni di recitarli veramente in teatro, ma per molti di questi non ho avuto ancora la possibilità di metterli in scena. Ed ecco, dunque, il senso di questi “dialoghi” che sarei tentato di sottotitolare “Lezioni a se stesso, Pirrotta sfida i personaggi davanti a testimoni oculari”. Una sorta di colluttazione d’amore non soltanto con i personaggi ma, questo è l’auspicio, anche con il pubblico, che potrà, se vorrà, salire in palcoscenico, ed unirsi alla tenzone».