La giunta comunale presieduta da Raffaele Stancanelli nella seduta di ieri pomeriggio ha dato il via libera all’intesa per il nuovo Piano Regolatore Portuale, da ratificare con successiva delibera di consiglio comunale a cui gli atti verranno prontamente trasmessi. La precedente proposta di strumento urbanistico portuale, risalente al 2004 e mai trattata dall’assemblea cittadina, è stata incisivamente rivisitata con importanti innovazioni su numerosi aspetti considerati di “criticità”. In particolare sono state ridimensionate le notevoli cubature o superfici previste e le altezze massime consentite del Waterfront riducendole al 50%, al fine di realizzare una proficua interazione Città-Porto senza la creazione di barriere fisiche e visive proprio nella parte a stretto contatto con il centro storico cittadino.
“Il nuovo Piano Regolatore del Porto -ha spiegato Stancanelli- ha l’obiettivo di disegnarne l’assetto complessivo, con ampie zone e funzioni commerciali, culturali e per il tempo libero, di integrazione tra le aree portuali e urbane limitrofe. Considerando il porto di Catania per la sua rilevanza economica internazionale e l’importante ruolo che deve avere nel sistema socio-economico regionale e cittadino, abbiamo operato in stretta sintonia con il Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale Cosimo Aiello in un clima di fattiva collaborazione e i tecnici, in particolare l’architetto Pelleriti e l’ingegnere Lentini, in pochi mesi hanno realizzato -ha proseguito Stancanelli- un lavoro di importanza straordinaria che delinea il nuovo rapporto tra la Città e il suo mare. La scelta di fondo di questo fondamentale strumento di programmazione è orientata a esaltare fortemente gli aspetti connessi alla vivibilità e all’utilizzo del Porto che lo rendano finalmente interconnesso al tessuto urbano in un’ottica di valorizzazione turistica”.
Tra le previsioni contenute nell’intesa Comune-Autorità Portuale, la riduzione dell’impatto degli interventi realizzabili sul territorio circostante e la garanzia che all’interno della zona portuale non vi sia alcuna area funzionale che preveda indici di edificabilità superiori a quelli massimi consentiti nel territorio comunale, per cui gli ambiti del Porto Operativo e del Porto Turistico vengono modificati riducendo cubature ed altezze. Si dovrà procedere inoltre alla demolizione dell’impianto di insilaggio esistente presso il molo Francesco Crispi e il deposito di merci pericoloso dovrà essere collocato in una zona distante dal tessuto urbano.