I rosanero vengono sotterrati 3-0 dalla Fiorentina di Montella e chiudono con una figuraccia il 2012, il Catania ad un passo dal record della prima stagione in A di Marino (26 pt nel girone di andata) si fa male con Togni al respiro finale di gara.
Inizia male questo Natale per i tifosi palermitani, che trovano sotto l’albero le tre pere rifilate dalla viola di Vincenzo Montella, inviso già per i trascorsi in rosazzurro e da oggi vero “nemico” del Palermo. Il bilancio di fine anno parla, per la stagione in corso, di un ultimo posto con appena 15 punticini racimolati e quasi il doppio di reti incassate rispetto a quelle fatte (27 contro 15). Dalla sponda opposta della Sicilia di certo non si fanno i salti di gioia dopo la sconfitta arrivata a fine gara (ultimo secondo) con il Pescara, su una punizione che tutte le qualità aveva tranne l’imprevedibilità e la sorpresa, ma del resto chi segue il Catania lo sa bene, con Andujar fai presto a esaltarti per autentici miracoli e fai ancora prima a deprimerti per ingenuità incomprensibili. Il Natale rossazzurro e comunque salvo con 25 punti in saccoccia ed una nona posizione di tutto rispetto a più 10 punti dai rosanero.
PALERMO-FIORENTINA: INCUBO JOVETIC
Sarebbe stata una tripletta da portarsi il pallone a casa per Stafan Jovetic che si accontenta si fa per dire di una doppietta ma soprattutto dei tre punti per la propria squadra, con Rodriguez a completare il tabellino e trovare la gioia del goal anche lui su rigore. Affonda cosi il Palermo di Gasperini che adesso naviga davvero in bruttissime acque terzultima posizione con 15 punti e sole Siena e Genoa a far da cuscinetto alla ventesima e ultima posizione della classifica. Palermo con il 3-5-2 con Brienza e Miccoli di punta Fiorentina a specchio con l’ex Luca Toni dal primo minuto a far coppia con Jovetic, un alieno. E’ una vera e propria Waterloo, con il Palermo incapace di contrastare i due avanti viola e di fare possesso al centro del campo con la Fiorentina di Montella abile come sempre nel palleggio che mai disgusta giocare palla piuttosto che spazzarla via. Il concerto lo suona prevalentemente il gran solista Jovetic che prima approfitta i rapina in occasione del primo goal e poi insacca il rigore forse troppo generosamente assegnato per fallo ingenuo di Donati su Toni. Infine il centrale Rodriguez completa il tabellino con l’altro rigore che chiude definitivamente i giochi. Brutto Natale in casa Palermo che non vede l’ora inizi in nuovo anno per svoltare aiutato dal calciomercato e da quella gran volpe di Pietro Lo Monaco.
PESCARA-CATANIA: TOGNI GELA MARAN
Era lì ad un passo, a un secondo d’orologio, ma nel momento in cui l’aveva agguantato gli è scappato, tirato via da quel destro a girare di Togni che di circense ha ben poco. Sembra un film invece è la dura realtà che Maran ha dovuto accettare non certo per proprie colpe, anzi. L’idea di schierare Castro in avanti è per certi versi geniale nella sua rudimentalita’, perché dovendo fare di necessità virtù con Morimoto col foglio di via pronto (sempre che qualcuno o voglia) e Doukara acerbo come un’arancia ancora da maturare, null’altro si poteva inventare se non schierare Castro lì davanti e invocare lo spirito calcistico di Spinesi o Maxi Lopez a venire in soccorso del povero argentino. Inoltre con Gomez costretto gioco-forza a scendere in campo titolare nonostante tutto avrebbe potuto fare tranne che partire dal primo minuto. Ma il Catania quest’anno c’è e lo si vede anche e soprattutto in queste gare. Il primo tempo si gioca a porta romana con una sola palla concessa alla squadra di Bergodi puntualmente trasformata da Celik (il refrain di Siena e con la Sampdoria). I conti come giusto era fare li pareggia Barrientos con la specialità della casa, l’esterno sinistro. Secondo tempo con poco o nulla da dire se non un miracolo di Andujar su Caprari e l’uscita di Gomez e Alvarez per fastidi muscolari; solito errore arbitrale ormai consueto sul gol regolare realizzato da Marchese che l’arbitro non convalida, sarebbe stato vantaggio per il Catania e la gara col senno di poi sarebbe finita in pareggio, ma l’errore arbitrale ormai non fa neanche notizia in casa rossazzurra.
Tutti a casa e Buon Natale? No, solo per il Pescara che trova in Andujar l’eroe vestito di rosso e con barba bianca amato da tutti i bambini. Fallo di Almiron forse evitabile che concede punizione dai 25, posizionamento della palla da parte dell’illustre sconosciuto Togni brasiliano con tanta saudade in corpo, destro e goal. Peccato che il portiere argentino avesse visto partire benissimo la palla e nonostante questo avesse deciso di fintare un tuffo dalla parte sbagliata salvo poi rimediare con un goffo tuffo in ritardo.
Peccato il Palermo deve diventare grande, il Catania lo e’ ma non ha gli attributi per dimostrarlo sempre.
Roberto Mattina