Il Catania regala un punto ad un assente e preoccupante Torino che non riesce a capitalizzare la follia di Lodi né l’errore dal dischetto di Bergessio. Il Palermo ancora una volta cade sul finire di una gara che avrebbe potuto pareggiare e forse vincere e la classifica è sempre più drammatica.
Le festività, si sa, per noi siciliani sono davvero impegnative e tutte basate sul grido di battaglia mangiare, mangiare, mangiare! E’ normale dunque che alla ripresa delle attività di qualunque natura esse siano, ci si ritrovi appesantiti e con le idee non troppo chiare, offuscate da chili di dolciumi e leccornie varie. Così finisce il girone d’andata delle due siciliane con un pareggio per il Catania che a star stretto è dir poco ed una sconfitta bruciante per il Palermo maturata a fine gara, con una papera di Benussi evidentemente invidioso del collega Andujar e della sua topica di Pescara che prima delle feste costò 1 punto al Catania.
SAN NICOLA RIPASSA DA CATANIA E FA CONTENTO IL TORO
Avevamo chiuso l’anno con San Nicola (Babbo Natale per la Coca-Cola, ndr) manifestatosi nelle sembianze del buon Andujar che con l’avvicinarsi delle festività aveva pensato bene di regalare i 3 punti ad un Pescara più forte di quanto all’inizio della stagione si potesse immaginare. Ma San Nicola, nonostante il Natale sia già passato, è ancora nei cuori e negli animi dei rossazzurri, stavolta sottoforma di Francesco Lodi che ha pensato “bene” di rispondere ad un tocco in corsa di Meggiorini con una sberla alla Terence Hill in “Lo chiamavano trinità”, tant’è che Costacurta nell’intervallo della gara su Sky, trovandosi a commentare ha indicato il gesto come se si stesse giocando in una gara tra amici e ad uno scappa un “buffetto sul cozzo” dell’altro, incredibile! Ciccio ha poi chiesto scusa ma il gesto rimane deprecabile e assurdo perché siamo in Serie A signori mica all’oratorio.
Tutto questo poi a pochi minuti dall’intervento di Pulvirenti che smentiva qualsiasi voce di un imminente passaggio proprio di Lodi all’Inter. Poteri del calciomercato? Boh chissà, fatto sta che a Lodi non ne è andata bene una ne in campo ne fuori, se pensiamo che in un tweet il ragazzo campano aveva anche sbagliato a scrivere un verbo in una frase e la cosa aveva già fatto il giro del globo. Insomma un disastro. In campo però dopo l’uscita di Lodi era rimasto ancora San Nicola che lasciato il corpo del campano si era fatto vivo su Bergessio che tirando un rigore procurato da un ruvido Vives su Izco in area, centrava la traversa in pieno e seppur in 10 contro 11 le cose non si mettevano che in favore del Catania. Secondo tempo sull’andazzo del primo con un Toro difensivista che non sfruttava la superiorità ed un Catania che con Castro e Barrientos sugli scudi, tentava di tutto ma non stoccava.
Diverse le occasioni nessuna concretizzata, un punto guadagnato ma due persi, Ventura ringrazia e incredulo porta a casa, riflettendo che è andata bene a Catania ma giocando in quel modo li la B è più vicina di quanto si possa pensare. Al Catania urge una punta “u sapemu tutti pari” direbbero in trentino, Gasparin parla della possibile cessione di Morimoto (ve ne davamo certezza già nell’articolo del post Catania-Cittadella quando ancora neanche si ventilava l’ipotesi), Castro non può fare la prima punta e lo ha dimostrato a Pescara, Gomez neanche e lo ha dimostrato col Toro, insomma urge una punta e basta. Caraglio? sarebbe fantastico perché con una fava Gasparin-Pulvirenti prenderebbero due piccioni: una punta forte fisicamente che è ciò che serve al Catania e nel contempo farebbero un grosso smacco a
Lo Monaco che già lo aveva portato a Catnaia per poi rispedirlo al mittente per il mancato superamento delle visite mediche. Llama di rientro dal prestito per poi essere girato al Toro per Sgrigna è un’altra pista (anche se il granata sembra ormai del Verona), più una serie di nomi suggestivi come Fernando Aristeguieta e compagnia cantante. Speriamo che il mercato non destabilizzi nessuno, anche se ad oggi diremmo l’esatto contrario.
PALERMO: C’E’ PUZZA DI MORTO
I rosanero appesantiti dalle feste natalizie fanno i conti con il Parma dell’ottimo Donadoni uno dei tecnici più sottovalutati degli ultimi anni, che ha forse l’unica pecca di essere una persona perbene e di non fare mai notizia con il suo aplomb inglese. Gasperini in realtà c’aveva provato a fare la gara pur senza Miccoli e rischiando qualcosina anche di troppo ed infatti al secondo tempo è Belfodil a fare centro per l’1-0 (sesto goal stagionale per lui).
Ma si sa la legge dell’ex sbaglia pochissimo e così tocca a Budan pareggiare le distanze siglando forse la sua ultima rete con la maglia rosanero prima di approdare a Pescara. Tutto finito? Magari, perché l’incubo per il Palermo inizia a all’ultimo respiro quando Benussi tenta di emulare Babbo Andujar di Pescara ma la fa più grossa, una topica di prima categoria che consente all’altro ex, Amauri, di condannare la sua ex squadra quella che gli ha donato la notorietà e la consacrazione permettendo all’attuale formazione di rafforzare e mettere in cassaforte un record stagionale incredibile: il Parma è ad oggi l’unica squadra di Serie A a non aver mai perso in casa.
Sembra un brutto sogno, invece è realtà, il Palermo di Gasperini e Lo Monaco viaggia in penultima posizione a due lunghezze dal quartultimo posto occupato da un Genoa in risalita grazie a Borriello, con zero vittorie nella caselle delle partite fuori dalle mura amiche ed un ruolino che parla chiaro: quattro sconfitte ed un pareggio nelle ultime cinque partite. Il mercato è iniziato qualche movimentuccio ma molto, troppo c’è ancora da fare, Dossena nell’immediato insieme a Calaiò, Immobile o una punta e altro ancora altrimenti le speranze di salvezza saranno davvero ridotte al lumicino.
Maran eguaglia il record in Serie A di Marino 26 punti al girone di andata, Gasperini vede gli spettri della Serie B, il campionato è ancora tutto da vivere nel suo girone di ritorno con la Roma per il Catania (in casa) ed il Napoli per il Palermo fuori (con Cavani mattatore di una Roma ancora con la testa in vacanza) che saranno i primi impegni di ritorno per le due siciliane.