MESSINA: Una platea di giovani studenti ha affollato il Palacultura in occasione del convegno “Uno, due, tre… Terra”, evento conclusivo del progetto “Ambiente e\è Futuro” promosso dalla Provincia regionale di Messina in sinergia con l’Ato Idrico 3, il Comune di Messina e l’Ufficio scolastico provinciale.
A introdurre i lavori il project manager Carmelo Lembo che ha illustrato le attività svolte a partire dallo scorso agosto ed evidenziato come l’obiettivo del progetto “Ambiente e\è Futuro” sia stato quello di infondere nelle nuove generazioni l’importanza e la necessità di valorizzare le risorse naturali del territorio nel pieno rispetto dell’ambiente.
A moderare i lavori una “testimonial” d’eccezione, la giornalista Tessa Gelisio, conduttrice del programma televisivo “Pianeta Mare”, autrice del saggio “Guida ai green jobs” e presidente della Onlus “ForPlanet”, impegnata in numerosi progetti di salvaguardia ambientale in Sud America.
Dopo i saluti istituzionali del presidente della Provincia on. Nanni Ricevuto e del dirigente dell’Ato Idrico 3 Giuseppe Santalco, che hanno evidenziato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni in progetti di tutela ambientale e di sviluppo eco-sostenibile anche attraverso la conservazione e il risparmio di risorse idriche, Maurizio Lanfranchi, docente di Politica agraria dell’Università degli Studi di Messina e direttore del Master in Economia del sistema agroalimentare e valorizzazione della produzione di qualità, ha evidenziato la necessità di collaborare sinergicamente a un modello di sviluppo multifunzionale basato sulla bio-agricoltura che abbia l’obiettivo non solo di incrementare i livelli occupazionali nel settore agro-alimentale, ma di contribuire alla lotta contro il dissesto idrogeologico.
A seguire Josè Gambino, docente di Geografia umana dell’Ateneo di Messina, ha approfondito la tematica dell’eco-turismo, evidenziando l’importanza di valorizzare le immense risorse naturali del territorio messinese, quali i parchi e le riserve naturali della provincia. Gambino ha poi sottolineato la necessità di coniugare economia ed eco-sistema soprattutto per uno sviluppo turistico che miri a preservare l’ambiente da azioni eccessivamente invasive.
Dopo gli interventi di carattere “scientifico”, si è passati agli approfondimenti del settore economico grazie ai contributi di Giuseppe Salpietro, dirigente della Camera di Commercio di Messina e di Fabrizio Vigorita, direttore della Banca di credito cooperativo Antonello da Messina. Entrambi hanno evidenziato la carenza di aziende “green” nel Sud Italia, sottolineando come il numero di realtà economiche “verdi” all’interno del territorio messinese sia estremamente esiguo, a fronte di statistiche che vedono la green-economy come uno dei settori pulsanti dell’economia italiana e internazionale. Vigorita ha poi offerto una panoramica dei finanziamenti riservati alle aziende “verdi” da Banca Antonello che nel settore punta soprattutto sui “gas” (gruppi di acquisto solidale) anche attraverso il potenziamento dei cosiddetti “acquisti a chilometro zero”. Ad arricchire i contenuti del convegno anche l’intervento di Aurora Notarianni, legale specialista in materia di diritto ambientale che, oltre ad evidenziare come la costituzione italiana contempli come diritti fondamentali dell’uomo l’occupazione e la bellezza, ha rimarcato la necessità di interpretare la tutela ambientale come un dovere civico dei cittadini e, soprattutto, delle Pubbliche Amministrazioni.
A seguire gli interventi a carattere “tecnico” hanno focalizzato l’attenzione della platea sulle nuove tecniche di riciclo, riuso e differenziazione dei rifiuti. Marcello De Vincenzo, responsabile della cooperativa “Rete Abile” e di “Ecoreciclyng point”, l’”isola ecologica” che si estende per circa 1.700 metri quadri in cui le famiglie possono differenziare i loro rifiuti con la formula “più differenzi, più guadagni”, ha evidenziato come incentivare la raccolta differenziata non sia solo un dovere delle istituzioni, ma anche una possibile soluzione per diminuire le spese dei comuni in termini di gestione dei rifiuti.
L’esperimento campione di “Ecorecycling” ha raggiunto, nel primo anno di vita, risultati inaspettati: tre mila e cinquecento famiglie e oltre cinque mila tonnellate di rifiuti differenziati. Infine, Beniamino Ginatempo, responsabile della “Rete Rifiuti Zero”, ha sottolineato quanto i rifiuti possano rappresentare una risorsa e non un problema snocciolando i dati relativi alle possibilità di impiego e i benefici economici derivanti da una corretta raccolta differenziata non basata necessariamente sulla realizzazione di mega-impianti, ma anche attraverso le nuove tecniche a costo e impatto “zero” come quella del compostaggio domestico.
A conclusione del convegno il Palacultura si è trasformato in un eco-villaggio grazie al coordinamento delle associazioni giovanili e ambientaliste “Ecoklub”, “Agrumeto di San Licandro”, “Bios”, “Crono”, “Guardie Ambientali Centro Italia”, “Legambiente dei Peloritani”, “Noema” e “Nuovamente Villafranca”. Inoltre, con contributo di Jessica Pelland, dell’Università McGill di Montreal, di Natale Cucè della “Rete Rifiuti Zero” è stato possibile apprendere tecnicamente il sistema del compostaggio domestico. Infine, grazie al supporto organizzativo del Cirs, le aziende agricole “Virgona”, “Rizzo” e l’azienda agricola biologica “Mondello”, il laboratorio artigianale “Lo Monaco”, “WeshArtLab”, le pasticcerie “Vinci” e “Freni”, il grissinificio “Falcone”, “Non solo Cibus”, “Gaglio Vignaioli” e “Caravaglio Vini” hanno offerto una variegata degustazione di prodotti agroalimentari a chilometro zero.