Il pagamento della nuova tassa comunale sui rifiuti e servizi, creata da Monti, La Tares, slitta a luglio.
La Tares che da quest’anno sostituirà la vecchia Tarsu (Tassa asporto rifiuti) e la Tia (Tariffa igiene ambientale), costerà agli italiani, secondo la CGIA, almeno 2 miliardi di euro in più (precisamente 1,9 miliardi di euro). Il gettito complessivo a carico delle famiglie e delle imprese sarà di almeno 8 miliardi.
“Come è possibile – dichiara il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – subire questi aumenti quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5% e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata del 30,5% ?”.
Se l’impianto della norma non verrà modificato gli effetti economici che si avranno,aggiunge la CGIA, sulle singole unità immobiliari saranno:
Su un capannone di 1.200 mq l’aggravio sarà di 1.133 euro (+22,7%);
su un negozio di 70 mq l’asporto dei rifiuti costerà 98 euro in più (+19,7%);
su una abitazione civile di 114 mq l’applicazione della Tares comporterà un aumento di spesa di 73 euro (+29,1%).