È’ finito in manette, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, Carmine Schiavone, figlio del boss del clan dei casalesi, Francesco detto “Sandokan”, detenuto in carcere con il 41 bis dal 1998.
Il figlio del boss, si trovava in un locale notturno di Aversa, quando è scattato il blitz, in compagnia di altre due persone e del titolare del locale.
“Siete stati bravi”, queste le prime parole pronunciate da Carmine Schiavone mentre i carabinieri della compagnia di Casal di Principe lo ammanettavano, dopo un inseguimento per le vie del centro.