FERRANDELLI, HA VINTO IL BUON SENSO, SICILIA AVRA’ NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
“Sono soddisfatto per l’esito della votazione. A vincere, questa volta, è stata la Sicilia”. Commenta così Fabrizio Ferrandelli, deputato Pd all’Ars e segretario della commissione Territorio e ambiente, l’approvazione della mozione di cui è primo firmatario, per la revoca definitiva del progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto, votata ieri pomeriggio in aula.
“Nonostante l’acceso dibattito – continua Ferrandelli – ha vinto il buon senso. Bisognava archiviare l’idea del ponte come unico collegamento con il resto dell’Italia e pensare piuttosto a reali modelli di sviluppo compatibili con le esigenze territoriali e più rispondenti alle sfide del momento e alle reali necessità del territorio. Sono certo – aggiunge il deputato – che adesso il Governo regionale recepirà anche questa mozione e farà quanto in suo potere per revocare definitivamente il progetto e sciogliere la società Messina Ponte, oltre alla contestuale destinazione delle somme a infrastrutture che valorizzino il territorio siciliano e che siano volano per lo sviluppo e la sostenibilità del nostro territorio”.
Tale provvedimento è stato applaudito dal Movimento cinque stelle presente in aula, mentre ad abbandonare la seduta sono stati i deputati del Pdl e di Cantiere Popolare.
L’opposizione ritiene che senza Ponte la Sicilia è fuori dalla competizione, dai mercati e dall’Europa. Secondo il deputato messinese del Pdl, Nino Germana’”non ci può essere una sola motivazione valida per dire ‘no’ ad un opera che ha ottenuto il via libera dai massimi organismi statali: Consiglio superiore dei lavori pubblici, Anas, Ferrovie dello Stato, Cipe”
”Dopo aver bandito una gara internazionale, oltre a perdere di credibilita’ – continua il parlamentare – nel caso di rescissione di contratto pagheremmo una penale di un miliardo di euro, a fronte di due miliardi di investimento. Inoltre, per quanto riguarda la logistica integrata, mentre gli altri stati a noi vicini si stanno organizzando con il progetto Ferrmed per attrarre i flussi di merci che entrano dal canale di Suez e che porterebbero ricchezza e lavoro, noi resteremmo indietro – conclude -, ma ci consoleremo col fatto che gli uccelli migratori e i delfini non avranno cambiato le loro rotte’‘.