CATANIA: In riferimento a quanto dichiarato da esponenti del Pd e in particolare dal senatore Enzo Bianco, il vicesindaco e assessore alle finanze Roberto Bonaccorsi precisa quanto segue:
“Il piano di riequilibrio finanziario previsto dal Parlamento con la legge 213/2012, e presentato dal Comune di Catania, ha come obiettivo la risoluzione delle situazioni di squilibrio strutturale del bilancio che si sono accertate nel corso dell’esercizio e che attengono integralmente ad elementi non imputabili alla gestione di questa amministrazione.
Nella fattispecie esse fanno riferimento alla revisione straordinaria dei residui ante 2006 che ha comportato un taglio di essi di 140.000.000,00 euro che si aggiunge a 474.000.000,00 già elimnati dal 2008 al 2011, alla ricognizione di ulteriori debiti fuori bilancio per spese anch’esse effettuate durante le pregresse amministrazioni, nonché al drammatico taglio dei trasferimenti nazionali (Euro 139.107.109) e delle misure prese nell’ultimo anno di legislatura nazionale votate esse anche dal Sen.Bianco e dall’On.le Burtone.
Pertanto nessuna delle misure di squilibrio indicate nel piano che necessitano di risorse aggiuntive o di risparmi di spesa possono essere imputate a questa gestione. Nessuno ha buttato un centesimo dal balcone, piuttosto si sono dovuti chiedere ai nostri concittadini ulteriori sacrifici per recuperare le risorse che si sono sprecate negli anni passati. Su questo punto il sindaco Stancanelli ha più volte chiarito quello che è accaduto a Catania negli ultimi venti anni in termini di utilizzo delle risorse e credo che continuerà a farlo anche nelle prossime settimane.
Nel merito del Piano di riequilibrio, inoltre, come detto innumerevoli volte, si è sempre disponibili a confrontarsi pubblicamente, partendo dal presupposto che la possibilità di accedere alla procedura di riequilibrio è divenuta attuabile nella nostra situazione solo perché le azioni intraprese nel versante della lotta all’evasione e all’elusione tributaria, l’attenzione prestata alla tutela sociale negli ultimi tre anni che ci hanno permesso di non toccare gli stanziamenti per le politiche sociali del comune ed il rigore e l’integrità dell’azione amministrativa, hanno permesso di gestire l’ente locale nell’ottica della prudenza e della continuità. E’ pur vero che l’iniziativa intrapresa comporterà ulteriori oneri per cittadini poiché la legge approvata dal parlamento nel dicembre scorso, ha obbligato gli enti locali per aderire al fondo di rotazione, a prevedere “aliquote e tariffe nella misura massima consentita” ma è altrettanto vero che l’ipotesi funesta di un dissesto, scaturente, come certificato dalla Corte dei Conti nell’ultima indagine sulla gestione finanziaria del comune, dalle “patologie ereditate dalle pregresse gestioni” (Corte dei Conti 07/11/2012), avrebbe comportato per la città, per la sua classe imprenditoriale, per i servizi erogati ai cittadini, sacrifici sicuramente maggiori di quelli previsti per l’adesione al fondo di rotazione.
Si rimane pertanto disponibile, nell’interesse della città, ad accogliere qualunque proposta che non sia mera propaganda politica ma che sia invece conforme al dettato normativo e compatibile con il cronoprogramma del piano finanziario che una volta approvato dal Consiglio Comunale dovrà essere sottoposto al vaglio degli ispettori del Ministero e di quelli della Corte dei Conti”.