Mancarsi di Diego De Silva

Possono, due sconosciuti, mancarsi? Tutto il libro, che, in realtà è un racconto di 82 pagine, ruota intorno a questo interrogativo. Un uomo e una donna che non si conoscono ancora, si aspettano. Non sanno quando s’incontreranno, ma sono pronti affinché questo avvenga. Nell’attesa in cui vivono i due protagonisti, De Silva accenna le loro storie attraverso gli occhi dei loro ex.

De Silva è un autore che mi piace molto, anche se, devo dire, che trovo quest’ultimo lavoro leggermente sotto tono se penso all’intensità e  alla durezza di Voglio Guardare, la cui lettura prevede molto, moltissimo pelo sullo stomaco; oppure all’ironia e agli involontari colpi di genio dell’avvocato napoletano Vincenzo Malinconico, protagonista di Non avevo capito niente.

Però, questa, non sarà una stroncatura, perché nella scrittura c’è sempre il solito De Silva, il dito è puntato contro le debolezze, contro i rimorsi. Nicola, il protagonista maschile ad esempio, ad un certo punto stila una lista per schedare gli errori commessi con la sua ex compagna, eccola:

• Quando sceglievo le risposte.
• L’attenzione che usavo nel comporre le frasi in modo che risultassero corrette, mai ambugue rispettose.
• Il timore della tua riprovazione.
• La prontezza nel darti ragione.
• Il lasciare le cose come stavano.
• La mia incapacità di cambiarti.
• Pensare ancora adesso che non avevo il diritto di farlo.
• La buona educazione con cui ci trattavamo
• L’aver pensato che tu contassi più della felicità.
• La fiducia in te che non ho mai perso.
• Gli anni che passavano.

Spiegarvi questa lista significherebbe svelarvi troppi dettagli della storia, per cui la smetto subito e vi lascio con una domanda:

cosa inserireste se la lista doveste stilarla voi?

Mancarsi di Diego De Silva, Einaudi.