Cosa vuol dire essere atei e vivere senza Dio? Personalmente non lo so, non ho mai praticato l’ateismo, anzi, sono sempre stata convinta del fatto che molti credono di esercitarlo ma, in realtà, per quanto si sforzino, non gli riesce. Per fugare ogni dubbio, lo scrittore americano Alain De Botton nel suo “Manifesto per gli atei”, ha stilato una lista di quelli che, secondo lui, sono i 10 comandamenti degli atei, parafrasando gli altri 10, quelli famosi.
Dice De Botton, che, negli ultimi anni la bontà è diventata qualcosa di “strano e deprimente”, mentre la malvagità porta con sè un “particolare tipo di glamour”. In pratica nell’accezione comune, adesso la bontà è roba da sfigati.
Ma, De Botton ci ricorda che tutti abbiamo bisogno di essere buoni, e questo non ha niente a che vedere con l’essere credenti o meno; essere buoni è un esercizio, la bontà va messa in pratica, perché è certamente più facile non esserlo.
Tornando alla lista, lo scrittore smentisce la vignetta che ho scelto per accompagnare quest’articolo, secondo De Bottom, infatti, anche per fgli atei servono delle regole, ecco quali:
- Resilienza: ossia superare le difficoltà uscendone più forti, il che si traduce nell’andare avanti sempre, anche quando sembra di essere nella parte più nera della propria vita.
- Empatia: provare ad immaginare ciò che sentono gli altri.
- Pazienza: stare calmi, essere tolleranti.
- Sacrificio: senza sacrifici non si ottiene nulla.
- Cortesia: essere gentili, per vivere bene insieme agli altri.
- Non arrabbiarsi: essere di buon umore.
- Essere consapevoli: di sè, della propria vita e delle proprie scelte.
- Perdonare: non si può vivere con gli altri se non si è capaci di perdonare e di chiedere scusa.
- Speranza: essere pessimisti non significa essere profondi, così come essere ottimisti non vuol dire essere superficiali.
- Fiducia: la fiducia non è arroganza, si basa su una costante consapevolezza di come la vita è breve e quanto poco basta per rischiare di perdere tutto.
Quello che De Botton vuole dimostrare è che non serve un Dio per avere buon senso, ma, darsi delle regole serve. Non si può essere esattamente come si è, ci sono cose che vanno cambiate, angoli del proprio carattere che vanno smussati per vivere in mezzo agli altri, amare ed essere amati, in quanto, se sei ateo e non credi nell’amore che, a prescindere, nutre nei tuoi confronti Dio, allora hai più bisogno di avere e sentire quello degli altri.