Dilaga il fenomeno del Burlesque in quel di Catania. Quando la femminilità non ha corpo, ma gestualità

Cabaret e giocoleria eccentrica, pizzi, bustini, paillettes, piume. L’ammiccante fenomeno prende sempre più piede nella Catania 2013.
CorsiBurlesque tenuti da veri professionisti infuriano la domestica routine di casalinghe e scuotono la timidezza delle più giovani.
Donne dai 20 ai 50 aggiungono quest’arte per tirare fuori fascino, sicurezza e padronanza nel portamento. Il recupero della femminilità che prescinde dal fisico, si carica di gestualità e mimica facciale. Belle o classiche non importa, negli shows non si ha paura di mostrare il proprio lato meno attraente, strano o persino bizzarro senza prendersi troppo sul serio e sempre col sorriso sulle labbra. Perché l’ironia non è per nulla lontana dalla seduzione.
È d’obbligo solo l’abbigliamento Pin up anni ’40 – ’50 che riprende performances vintage nell’atmosfera da Cabaret retrò.
Tutto lustrini e gusto fetish, rivolto a una clientela molto esclusiva, il Burlesque nasce esclusivamente per divertire, volutamente distante da implicazioni intellettuali o politiche. La parodia e lo scherzo ironico assumono la caratteristica retorica distintiva dell’uso del corpo.
Sketch e monologhi satirico-trasgressivo, nella deformazione beffarda di un genere derivato dal teatro e dalla musica, dopo un lungo e inesorabile declino, rincasano perché la pièce in Burlesque è irresistibile al pubblico 2013, sempre più esigente.
Dai locali dark delle Metropoli, il Burlesque-Mood raggiunge anche i territori dove nudo è taboo.
Catania è una di queste. La “Burla” (cui deriva il termine Burlesque) sdrammatizza il modello dominante del nostro entourage perbenista, ancorato a determinati schemi. La curiosità vince. I moti della massa sociale scuotono e impazzano sulle vetrine delle palestre dove si pubblicano corsi-show Burlesque.
Corsi solo per “Donne con la gonna”. Un inedito protagonismo della “Femmina” dentro lo spaccato sociale in cui poter scalciare l’androginismo dilagante accentuato dal lavoro, dalla maternità precaria e dalla sublimazione del single-mood. A Catania il Burlesque si impara e impara dalla coscienza comune che lentamente si sveste dei pregiudizi della “Burla” accusata di bassezza e volgarità.
Non freak, ma veri professionisti a insegnare charme, pose, movimenti, espressioni, sorrisi e bronci in modo unico e divertente per poi trasformarsi in un vero e proprio stile di vita: il Burlesque LifeStyle.
Il motto è “Materialiste più che mai poiché la spiritualità, diciamocelo, it’s not so sexy!”
Le donne rivendicano il diritto di esercitare il proprio corpo. Il nudo diventa forma di intrattenimento, senza scadere nell’erotismo cui molti accusano. Si gioca con la malizia di chi interpreta un ruolo, un alter ego.
I corsi proposti a Catania sono corsi amatoriali la cui partecipazione, nella maggioranza dei casi, è a numero chiuso, compresa di consistente quota. Le lezioni mirano a costruire il personaggio in Burlesque, senza limiti di età, bastano: creatività, esibizionismo, tecnica e lo show s’ha da fare.
Una parabola il cui successo dovuto alla rapida diffusione del genere, discende a causa delle ripercussioni sulla qualità degli spettacoli. Riuscire a fare un po’ di “Tassel twirling”, non significa essere pronte per la scena.

Le performers che si esibiscono con il puro striptease burlesque devono intrattenere il pubblico con buongusto Vintage misto a eleganza e succinta sensualità. Sono caratteristiche che conservano la fattispecie Burlesque della “Golden Age” degli anni ’40 e ’50. Stelle del fetish e del bizzarre come Tempest Storm, Dixie Evans e Bettie Page sapevano spogliarsi con sensualità e ironia incontrastate. Oggi nel new-Burlesque acclamiamo solo la performer emblema Dita Von Teese.

Il Burlesque decade nel commerciale, pur mantenendo attivo un genere artistico che fa storia in maniera surreale, attraverso tacchi, bustini e ninnoli.
La donna femminista sussulta, la donna con la gonna rivendica la femminilità. Catania si emancipa al New Life Style Burlesque!

Valeria Battiato