Quel che è andato in scena ieri al celebre teatro Ariston in Sanremo, è l’ennesimo atto di intolleranza politica che l’italiano medio sente di dover manifestare in pubblico. Ormai il paese è stanco, stremato, non ha più le forze, le energie per sopportare oltre e chiede risposte non altro, non cabaret satirico, solo risposte!
LA SVOLTA EPOCALE SOTTOVALUTATA?
Ieri a Sanremo è andato in scena uno degli atti della nuova sceneggiatura italica dal titolo “c’avete rotto i maroni” che probabilmente è stato sottovalutato da Crozza, da Fazio e da buona parte della stampa italiana. I “rivoltosi” presenti in sala infatti, in maniera premeditata o meno questo è secondario, hanno rubato la scena per qualche minuto, nel momento in cui Crozza iniziava la sua solita esibizione satirica del suo bersaglio preferito, Silvio Berlusconi. Dopo le prime battute le urla dalla platea “basta politica”, “via, via”, “vai a casa”. A caldo si è generato il solito qualunquismo sociale spicciolo di tipo ghettizzante al grido “allontaniamoli”, come poi è stato fatto davvero, oppure “sono i soliti sovversivi”, “tutto premeditato”, perfino Fazio ha invitato ad andare a casa ai pochi “rivoltosi” presenti, ma bisogna porsi la più semplice delle domande: perché tutto questo? Potrebbe essere soltanto un complotto in favore del Silvione nazionale, tanto amato da essere sempre e comunque sulla cresta dell’onda tanto da esser difeso a spada tratta in prima serata oppure? Oppure potrebbe essere semplicemente la svolta epocale sottovalutata (per comodo e convenienza ovviamente) ordita da gente stufa, che ha compreso ormai, anche grazie alla satira per carità, che c’è un problema in questa classe politica, ma adesso che il problema è ben visibile non occorre più satirizzarlo perché se ne parli, non più. Adesso è diventato una cosa seria, un fatto assodato di cui parlare seriamente non più con battute retoriche o meno, c’è bisogno di risposte a problemi ormai ben conosciuti.
FINITA ANCHE L’ERA DELLA SATIRA DITTATORIALE
Potrebbe dunque essere finita l’era della satira come l’abbiamo sempre interpretata e vista, perché se ci si pensa un attimo cosa è successo veramente? Che un comico satirico dei più riconosciuti e affermati, nel momento in cui non è stato più protetto dalla forma verbale a lui più gradita (in alcuni casi anche forse per necessità) di modello dittatoriale, il monologo, nel preciso momento in cui ha avuto davanti persone non pagate per applaudire ma paganti è stato contestato per i temi trattati e le modalità. Tali temi non meritano forse oggi che una trattazione “solo” seria? Per carità dipende dalle intelligenze di tutti, Crozza a suo modo solleva questioni serie in modo “gradevole” diciamo così, cioè fa satire, ma forse che la satira, anche quella, abbia stufato il popolo e si cerchino piuttosto risposte? La satira è legata a doppio filo con la politica e questo ormai potrebbe aver fatto scattare un meccanismo in alcuni italiani tale per cui, al sol sentir trattare in maniera “alleggerita” alcuni temi di scottante e pressante attualità, si scateni il disgusto dei sensi e la rivolta. Crozza e la satira non bastano più, ci vogliono risposte!
Roberto Mattina