CATANIA – Sono stati invitati tutti, ma non hanno risposto all’appello i sindaci dei Comuni interessati al tema del riverfront, legati – in modo più o meno diretto – al fiume Simeto e alla sua convivenza con le aree urbane. Le stesse che sono state ripensate, rivalorizzate e riqualificate grazie a sei studi fattibilità messi a punto dai sessanta giovani architetti del workshop Simeto Landscape, presentanti oggi per la prima volta alla città, in occasione dell’Expo della Comunicazione.
L’identità del singolo si fonde in una più costruttiva coscienza di gruppo, perché l’unione da sempre fa la forza, soprattutto se unita alle conoscenze e alla competenza, questo il messaggio lanciato dal presidente degli Architetti di Catania Luigi Longhitano, questa mattina (16 febbraio): «Saremo noi a bussare alle porte delle Amministrazioni – ha affermato – presentando idee valide e urgenti, perché oggi più che mai il nostro lavoro può essere determinante per il futuro della nostra città in grande deficit strutturale, architettonico e ambientale. La strada non può che essere quella di un’unica voce, per costruire insieme reali opportunità di collaborazione e di sviluppo, soprattutto attraverso i concorsi di architettura».
Sei progetti inerenti alle zone di “Catania”, “Motta/Misterbianco”, “Paternò”, “Adrano”, “Bronte”, “Simeto”: tutte oggetto di valutazione da parte del portale “Price” che, ad esempio, per il progetto sulla città di Catania per l’area che va dal Faro Biscari all’Oasi del Simeto, ha stimato una spesa di 23 milioni di euro. Consentendo così, per la prima volta, un legame diretto tra l’idea e la cantierabilità di essa. Ed è notizia di oggi che l’Unione europea ha aperto le “Call” per i cosiddetti “Progetti Life”, vale a dire finanziamenti per oltre 500 milioni di euro destinati al recupero dell’ambiente. Da qui la proposta, nata questa mattina e avanzata di comune accordo dall’Ordine, la Fondazione degli Architetti e Price, di porsi come enti promotori per tali finanziamenti, coinvolgendo le amministrazioni locali nel ruolo di stakeholder per poter fruire dei fondi, disponibili entro giugno di quest’anno.
A confermare il ruolo-chiave riconosciuto ai professionisti per la tutela del patrimonio territoriale è stato anche l’assessore regionale all’Energia Giosuè Marino, al quale è stata consegnata la documentazione relativa ai progetti del workshop: «La vera opportunità siete voi – ha affermato in apertura l’assessore – e da voi dobbiamo ripartire sotto il segno di una corretta amministrazione del territorio, cosa che è mancata fino ad oggi. Abbiamo già perso fin troppe occasioni di sviluppo e progresso per la scarsa conoscenza degli strumenti a nostra disposizione. Ben venga, dunque, il messaggio forte e chiaro di voler lavorare e mettere a disposizione della Pubblica Amministrazione le vostre competenze».
A introdurre la presentazione dei progetti è stata il presidente della Fondazione Architetti Catania Carlotta Reitano, da sempre attenta alle potenzialità dei giovani professionisti, che ha ringraziato gli enti che hanno permesso l’ottima riuscita del workshop. A portare i saluti dell’Ordine degli Ingegneri di Catania è stato il presidente Carmelo Maria Grasso, per il Genio civile l’ingegnere capo Gabriele Ragusa e per l’assessorato regionale i Beni culturali il capo di gabinetto vicario Marina La Farina.