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Benzina: nuovi aumenti. Gli italiani abbandonano l’automobile

Aumento benzina

Continuano ad aumentare i prezzi dei carburanti, in particolare la benzina che per alcune compagnie è ormai oltre 1,9 euro al litro, mentre il diesel supera la soglia di 1,8, tutto ciò nonostante il prezzo del petrolio sia sostanzialmente stabile.
Questa situazione colpisce non solo le famiglie ma anche le imprese e a tal proposito si è alzata la voce delle associazioni dei consumatori.
“La diminuzione del consumo dei carburanti è un fatto inevitabile: la diretta conseguenza dell’aumento incontrollato della tassazione e del mancato controllo sulla determinazione dei prezzi” hanno dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti,presidenti di Adusbef e Federconsumatori.
Tutto ciò ha determinato, infatti, il progressivo abbandono delle automobili.
Sono questi i risultati negativi e controproducenti dell’incredibile livello della tassazione sui carburanti, più elevata di circa il 14% rispetto alla media UE.
Ma, responsabile della rinuncia di molte famiglie all’utilizzo dell’auto non è solo l’aumento della tassazione: anche i prezzi di benzina e gasolio, ancora al di sopra del livello corretto a cui si dovrebbero attestare, hanno contribuito in maniera determinante.
Questi ultimi, sotto effetto dell’ulteriore aumento dell’IVA da luglio, saliranno alle stelle.
Per questo ribadiamo la necessità di cancellare con effetto immediato questo rischioso provvedimento, che determinerebbe effetti catastrofici per l’intera economia.
È fondamentale ampliare la rete dei distributori indipendenti, conclude Federconsumatori, da un lato, facendo rifornimento presso tali esercizi, è possibile risparmiare anche oltre 11 centesimi al litro (ovvero 132 Euro all’anno), dall’altro si innescherebbe un meccanismo virtuoso, in grado di aumentare la competitività dell’intero sistema”.
Inoltre è necessario cancellare definitivamente l’ulteriore aumento dell’IVA da luglio che, applicato ai carburanti, agirà da micidiale moltiplicatore su prezzi e tariffe.

Anche il Presidente di Feditalimprese, Gianluca Micalizzi, lancia l’allarme “Il costante aumento del prezzo del gasolio registrato in questi mesi, penalizza non sono gli automobilisti, ma più in generale ogni settore dell’economia.
La crisi deve essere affrontata, conclude Micalizzi, con interventi strutturali a sostegno delle piccole e medie imprese che si ritrovano a dover fronteggiare costi di trasporto eccessivi e quindi sono costrette a ripiegarsi sul mercato locale in fase di stagnazione”.

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