È in uscita nelle sale il prossimo week end il nuovo film di Gabriele Salvatores; il titolo è Educazione Siberiana ed è tratto dall’omonimo libro dello scrittore siberiano Nicolai Linin che, ormai da molti anni, vive in Italia.
Ho letto il libro un paio di anni fa, l’ho trovato unico, non mi ha ricordato nessun altro scrittore, nessun’altra storia. È così crudo e basato su fondamenti che pensavo non esistessero nè in cielo nè in terra che, ancora oggi, faccio fatica a credere che si tratti di una storia vera.
La Siberia raccontata da Nicolai “kolima” Lilin è difficile togliersela di dosso. Non ci si tira fuori facilmente dalla sua storia, ti sembra persino di vederne le facce. Si tratta di una biografia, ma non ci troverete aneddoti tipo la prima parola detta o il primo amore, niente di tutto ciò. Ci troverete una singolare concezione di giustizia, quella di una piccola comunità criminale della Transinitria, dove la parola criminale non è un’offesa, tutt’altro, vuol dire invece uomo giusto, giusto secondo quel tipo di educazione appunto. Troverete coltelli e sangue, carceri e bevute anche in età in cui normalmente i bambini giocano a pallone. Troverete un legame fortissimo con la religione, perchè i criminali in Transnitria sono come dei santi, custodi della comunità e capaci di graziare o di condannare, di venerare le proprie armi.
Prima di leggere il libro non sapevo che la Siberia avesse un’antica tradizione, quella dei tatuaggi, fatta da una serie di simboli che solo chi appartiene a quella comunità può interpretare. Lo stesso Linin è un tatuatore ed un esperto conoscitore di questa tradizione siberiana. Tra l’altro, diventare tatuatore della simbologia siberiana vuol dire essere una specie di eletto, di predestinato.
Il nonno, colui il quale impartirà a Kolima l’educazione siberiana, nella trasposizione cinematografica è interpretato da John Malkovich; devo dire, avendo visto il trailer, che non avrei immaginato un attore più giusto per quel ruolo.
Purtroppo non riuscirò ad andare a vederlo al cinema, perciò mi aspetto che voi mi diciate la vostra opinione, ci conto!