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I NAS sequestrano carne bovina Nestlè al NordItalia

In seguito allo scandalo della carne equina trovata nei prodotti surgelati della Nestlè, i carabinieri del Nas, su disposizione del Ministero della Salute, hanno sequestrato 26 tonnellate di carne bovina macinata, cotta e surgelata della multinazionale svizzera, nell’azienda S.A.F.I.M. di None (Torino).
In merito alla vicenda la Nestlè ha precisato che “la carne in oggetto è la stessa già volontariamente bloccata nei magazzini dell’azienda nei giorni scorsi a seguito delle analisi effettuate autonomamente nei propri laboratori”, che avevano rivelato tracce di carne equina.
“Proprio l’esito di tali analisi interne avevano spinto l’azienda ad effettuare il ritiro volontario dal mercato dei Ravioli di Brasato e Tortellini alla Carne Buitoni resa nota lunedì 18 febbraio”.
Il Ministro, Renato Balduzzi, ha rassicurato i consumatori «Non vi sono pericoli per la salute dei cittadini” e inoltre ha annunciato che “firmerà nei prossimi giorni un’ordinanza per l’istituzione della nuova anagrafe sanitaria degli equini, che prevede la notifica di tutti gli esami sanitari effettuati sui cavalli, a tutela della tracciabilità degli animali e della salute pubblica”. “L’ordinanza, ha spiegato Balduzzi, è necessaria anche a causa della crisi del settore ippico, in quanto si sta verificando una diminuzione e in alcuni casi la cessazione dell’attività di numerosi impianti sportivi con la conseguenza che i cavalli non più impiegati in attività sportive potrebbero essere introdotti illecitamente nella catena alimentare”.

A tal proposito Antonio Pergolizzi dell’Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente ha affermato che il fenomeno della “macellazione clandestina di cavalli da corsa, nella maggioranza dei casi dopati è purtroppo concreto anche nelle nostre regioni, soprattutto al Sud e nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, come dimostrano varie indagini di diverse procure”. Quindi “concreto è anche il rischio che tali carni, che rappresentano dunque un potenziale pericolo per la salute umana, giungano alla catena alimentare e nei piatti degli ignari consumatori”.

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