J. R. Moehringer è uno scrittore e giornalista americano, cresciuto dapprima tra le fila del New York Times, poi, dopo aver fatto il corrispondente in giro per tutti gli States, approdato al Los Angeles Times. Un bel giorno la redazione del LAT lo manda in Alabama in cerca di una storia da raccontare. Lui trova la storia e scrive un reportage su una sperduta comunità afroamericana asserragliata su un fiume dai tempi della fuga dalla schiavitù; il reportage non solo viene pubblicato ma gli fa vincere il premio Pulitzer (siamo nel 2000).
Nel 2005 Moehringer pubblica il suo primo libro Il bar delle grandi speranze (Piemme), avviando così la sua carriera di scrittore.
Il libro è un successo e finisce tra le mani di un grande campione del tennis, Andre Agassi, il quale già da tempo ha in mente di scrivere un’autobiografia, pensa però di non farcela da solo, ha bisogno d’aiuto, per cui si procura il numero di Moehringer, lo chiama e gli propone di collaborare alla stesura del libro.
Moehringer accetta; dalla collaborazione tra i due nascerà Open (Einaudi) che venderà milioni di copie in tutto il mondo (lo sto leggendo ed è davvero scritto bennissimo, ne riparleremo quando l’avrò terminato!).
Adesso, chiariamo che cos’è un ghost-writer: è uno scrittore professionista pagato per scrivere libri, discorsi, articoli, che saranno poi attribuiti ad un’altra persona. In italiano viene chiamato lo scrtittore ombra. Nello scrivere una biografia, di solito, il ghost writer usa il mezzo giornalistico dell’intervista, analizza le storie più rilevanti ed invita il narratore a concentrarsi su quelli.
Dopo il successo di Open tutti vogliono Moehringer per scrivere la loro biografia, star di ogni genere se lo contendono. Tra gli ultimi, è riuscito ad accaparrarselo Willie Sutton, il rapinatore di banche contrario alla violenza, definito il “Gandhi dei gangster” che operò tra il 1925 e 1950. In Italia il libro dal titolo Pieno Giorno (Piemme) è uscito il 26 Febbraio. Dopo aver svaligiato cento istituti di credito, sempre “in pieno giorno” e senza mai torcere un capello ai cassieri, Sutton finisce in galera, a Sing Sing. Lì diventerà un lettore, trasformando la sua cella in una biblioteca traboccante di libri. Insomma, Moehringer ha di sicuro trovato un’altra bella storia da raccontare e grazie a lui la biografia Willie Sutton farà il giro del mondo.