Uno studio del Pew Research Center traccia il ritratto del tipico utente Twitter americano; secondo questa ricerca i possessori di un account Twitter sarebbero giovani, benestanti, colti e di sinistra. Lo studio si è svolto analizzando le reazioni degli americani, all’interno del social network, di fronte a grandi temi come la rielezione del Presidente Obama, le nozze gay, la scelta di John Kerry come segretario di Stato etc.
A giudicare dai risultati è emerso che il social è usato più per criticare che per apprezzare, spesso vi si fa polemica, con più tweet con attitudine negativa rispetto a quelli con atteggiamento positivo. Capita spesso che nel commentare una notizia si faccia uso della satira a dell’ironia, del resto, gli avvenimenti più recenti del nostro paese lo dimostrano, basta osservare la time line dell’ultimo mese per rendersi conto che gli hashtag più usati sono stati #Ratzinger (con tutte le varianti sulle dimissioni), #elezioni, #Grillo e #grillini e via così.
In effetti, basta aprire il proprio account su Twitter per rendersi conto di che aria tira nel paese, il fatto poi, di essere in un momento storico in cui ci troviamo senza un Papa e allo stesso tempo senza un reale vincitore delle elezioni, fa sì che il popolo dei twitteri si scateni.
I social networks fotografano la realtà, e quella che stiamo vivendo, rasentando l’inverosimile, si presta alle più svariate interpretazioni, non mancano infatti quelle catastofiste o quelle inneggianti all’anarchia.
Considerando che sono una Twitter addicted ormai da un paio d’anni, credo che il ritratto venuto fuori dalla ricerca americana possa andar bene anche per l’utente italiano. Di sicuro il twittero è più informato dell’utente Facebook, più colto anche, giovane, perché ancora gli over 50 lo conoscono poco, di sinistra? Non saprei, del resto, ognuno sceglie i followers più simili a sè.
Più volte tirato in ballo, il popolo del web è oggi, come non mai, protagonista; in fondo, qui in Italia, potrebbe persino arrivare a governare!