Tensione tra le due Coree da Pyongyang la minaccia di un attacco imminente a Seul

Corea del Nord – Non si allenta la tensione tra Pyongyang e Seul, anzi cresce, e mentre gli Stati Uniti continuano a mettere in guardia sul pericolo di un’escalation dovuta alle “provocazioni della Corea del Nord”, i soldati di entrambe le parti si preparano, con continue esercitazioni sulla linea di confine. Ciò avviene a seguito della minaccia della Corea del Nord di un attacco nucleare a Stati Uniti e Corea del Sud. “È tempo per la battaglia finale” hanno fatto sapere.“Siamo in attesa dell’ordine di attacco” si leggeva lunedì in un editoriale sul “Rodong Sinmun”, il quotidiano del Partito dei lavoratori nordcoreano. I toni sono quelli tipico della propaganda di altri tempi, quelli dalla fine della guerra del 1950 che provocò oltre due milioni di morti, per intenderci. Le dichiarazioni si sono andate inasprendo dopo le manovre militari congiunte tra Washington e Seul bollate dalla Corea del Nord come “provocazione”. Le esercitazioni in atto denominate “Key Resolve” coinvolgono 10.000 soldati di Seul e 3.500 di Washington. Il primo atto di Pyongyang è stato strappare l’armistizio del 1953 e tagliare la linea rossa telefonica, installata nel 1971, collegamento con Seul. Il clima è stato riscaldato a partire dal 12 febbraio con il terzo test nucleare di Pyongyang. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu aveva dato il via libera all’unanimità all’estensione delle sanzioni contro la Corea del Nord.

Secondo il Japan times la recente storia della Corea del nord rivelerebbe una pericolosa possibilità, ovvero che potrebbe essere solo una questione di tempo prima che l’annunciata minaccia si concretizzi e inizi un vero e proprio attacco mortale contro la rivale Corea del Sud. Seul si tiene pronta a rispondere anche con maggiore enfasi. Umiliata dagli attacchi passati, spiega ancora il Japan times, la Corea del sud ha promesso recentemente di rispondere duramente al prossimo attacco del Nord, ciò darebbe inizio ad una guerra cruenta. Non bisogna dimenticare che il 5 marzo, in risposta alle sanzioni stabilite dall’Onu, Pyongyang ha risposto che farà tutto ciò che vuole senza alcun limite.