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CRISI: CROLLO VENDITE IMMOBILI, -29,6%.

Vendita immobiliareI dati resi noti oggi dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate nel IV trimestre 2012 hanno rivelato che il volume delle compravendite immobiliari è sceso del 29,6% su base annua, segnando il peggior dato dall’inizio della rilevazione, avviata nel 2004.
Per il Codacons “la crisi del mattone è dovuto all’Imu, alla crisi e alle banche che non concedono più mutui o li concedono con spread assurdi ed inaccettabili, al limite dell’usura.
Molte famiglie sull’orlo del fallimento e tassati dall’Imu vorrebbero anche vendere le loro case, ma per le stesse ragioni non trovano chi le vuole comperare. Inevitabile, quindi, che siano costretti o a svendere le loro abitazioni abbassando i prezzi o, se non sono pressati dai debiti, a tenerle loro malgrado in attesa di tempi migliori. Ecco perché il crollo delle compravendite è per il momento più alto del calo dei prezzi.
D’altronde quei pochi che vogliono comperare casa non riescono a farlo per via delle condizioni troppo restrittive stabilite delle banche che hanno alzato gli spread, la quota di contanti ed il rapporto rata reddito famigliare. Se prima della crisi bastava che il mutuo fosse pari all’80% al valore dell’immobile, oggi le banche erogano con il 60%. Se prima della crisi bastava che il rapporto rata reddito famigliare non superasse il 30 %, oggi ti chiedono un reddito di quattro volte la rata. Per non parlare degli spread superiori al 3% che rendono insostenibili i mutui nel lungo periodo, salvo portabilità.
Per queste ragioni, conclude il Codacons, il Governo deve intervenire abbassando l’Imu sulla prima casa e compensando il minor gettito con l’innalzamento dell’aliquota base sulle terze case e sulle case sfitte. Inoltre bisogna intervenire sul sistema bancario per impedire tassi di interesse al limite dell’usura”.

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