Davvero un passaggio quello di Raphael Gualazzi nel megastore LaFeltrinelli di Napoli. Passaggio promozionale per festeggiare anche col pubblico napoletano il successo di questo suo ultimo lavoro “Happy Mistake”, lanciato esattamente un mese fa, durante un Festival di Sanremo in cui, col brano “Sai ( ci basta un sogno)” si è qualificato quinto; ed anche l’album ha bissato il risultato, raggiungendo la n° 5 nella classifica dei dischi più venduti e vendendo circa 20.000 copie in 4 settimane, lanciandosi alla rincorsa di un vicinissimo disco d’oro. Ed è puntuale Raphael, arrivando col suo sorriso sornione, una timidezza tangibile con mano. L’organizzazione eventi dello store fa sapere ai numerosissimi accorsi, che l’artista non ha granchè tempo, vista l’imminente ripartenza e preferisce regalare alcune canzoni, anzichè dilungarsi in interviste. Eppure Raphael a qualche domanda risponde, come quando spiega che certo, nelle sue scelte musicali ha si influito il padre musicista e la tanta musica acquistata in casa, con dischi che variavano dal jazz allo swing, senza trascurare un certo tipo di soul, quello di matrice Motown, storica etichetta di stile. Raphael che precedentemente ha reso omaggio a Natalino Otto, risponde a domanda di avere intenzione di omaggiare anche la grandissima musica napoletana, pur se ammette di esserne un po’ spaventato positivamente, per l’importanza che i nostri classici hanno con merito per tutta la musica mondiale. “Cercherò di avvicinarmici con rispetto, ma senz’altro lo farò” dichiara il nostro prima di accettare le mitiche sfogliatelle, portate a lui proprio dall’autrice di questa centrata domanda, prenotatasi sulla pagina facebook dell’etichetta. C’è spazio per la musica poi, con Gualazzi che oltre all’applauditissimo pezzo di Sanremo, propone altri due brani in inglese dal suo “Happy mistake” ed è un silenzio quasi magico quello che si crea, nonostante la sala gremita ed in genere abbastanza rumorosa, tutti ad ascoltare quel piano che diventa tutt’uno con Raphael che canta meravigliosamente bene, sempre con gli occhi chiusi, come a schermare quella timidezza così tangibile che gli rende complicato anche parlare del suo lavoro. Spazio poi al firmacopie e fotografia, il tutto con una fretta educata, perchè il viaggio musicale di Gualazzi non si ferma qui e lo riporterà a Napoli a fine Aprile per la tappa del suo tour.