Il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore Agnese Ciulla, accompagnati dal Vice Sindaco Cesare Lapiana e dall’Assessore Agata Bazzi, hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale hanno affrontato il tema dell’emergenza abitativa a Palermo.
Il Sindaco ha innanzitutto “raccontato” quanto fatto negli ultimi mesi dal momento dell’insediamento ad oggi su questo specifico tema sul piano dell’emergenza “che – ha detto – è una delle grandi emergenza sociali della nostra città.”
“Una emergenza su cui i soliti farabutti vogliono speculare, costruendo altra illegalità e costruendo altra emergenza.”
Il Sindaco ha comunicato di aver presentato alla Procura della Repubblica una richiesta di avvio di indagini su quello che ha definito come un “racket delle occupazioni”, citando alcuni casi specifici che fanno pensare vi siano interessi criminali dietro alcuni
recenti episodi:
– nei giorni scorsi una scuola comunale è stata occupata da famiglie di diversi comuni della provincia non collegate fra loro e si è appreso che le stesse famiglie avevano occupato la struttura contemporaneamente e con un supporto fornito da altri;
– alcune famiglie che beneficiavano di assistenza alloggiativa da parte del Comune hanno improvvisamente scelto di lasciare le strutture offerte per andare ad occupare anche in questo caso una scuola.
Il Sindaco ha prima di tutto ricordato che la Giunta ha disposto immediatamente dopo il propri insediamento, il blocco degli sfratti dagli immobili comunali, “come segno di attenzione verso le famiglie coinvolte” ed ha poi illustrato, insieme all’Assessore i numeri
dell’intervento sociale di emergenza di questi ultimi mesi: la struttura di segretariato sociale e l’Assessore hanno accolto in questi mesi 412 persone, valutando caso per caso quali fossero gli interventi specifici mirati per ognuno di loro in base alle rispettive
necessità e alle rispettive condizioni socio-economiche.
In collaborazione con le Forze dell’Ordine, in occasione di occupazione di edifici privati (da ultimo proprio quello di via Dante), sono state offerte alle famiglie interessate adeguate forme di assistenza che evitassero lo sfratto coatto.