Confermata la diminuzione dei prezzi del metano e dell’elettricità annunciata a partire dal 1° aprile 2013 dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
Per quanto riguarda l’energia elettrica, il decremento sarà del -1%, pari quindi a -5 euro annui. Il prezzo del gas, invece, fa registrare una flessione del -4,2%, che corrisponde a -55 euro l’anno.
È un primo segnale di inversione di tendenza rispetto agli aumenti record degli ultimi tre anni ed è la dimostrazione che le modifiche normative sul mercato del gas stiano producendo dei primi effetti positivi. La riforma del mercato del gas attribuisce un peso maggiore ai prezzi spot, più favorevoli rispetto ai prezzi dei contratti pluriennali: infatti l’incidenza di questi prezzi è stata aumentata dal 5% al 20%.
In diminuzione, da aprile, anche il prezzo del gpl, che registra un calo dello 0,5%. Particolarmente appariscente è la forte riduzione della tariffa del gas, in crescita ininterrotta da tre anni a questa parte. Come ha spiegato il presidente dell’Autorità Guido Bortoni, il calo si deve alla riforma del metodo di calcolo, con il maggior peso dato ai prezzi spot, che oggi sono più favorevoli rispetto ai prezzi dei contratti pluriennali. Di fatti, nel calcolo della componente materia prima, l’incidenza dei prezzi spot è stata aumentata dal 5 al 20%, portando così le proporzioni fra prezzi di lungo termine e spot rispettivamente all’80% e al 20%, a fronte dei precedenti 95% e 5%. Questo intervento ha consentito, nonostante le elevate quotazioni del petrolio, un calo del 7,2% della componente materia prima, che rappresenta il 40% della bolletta, traducendosi quindi in una riduzione del 3,5% della spesa finale; un’ulteriore riduzione dello 0,7% della spesa totale deriva dalla diminuzione della componente relativa al servizio di stoccaggio
L’AEEG stima che con le successive fasi della riforma in questione entro fine anno si raggiungerà una diminuzione della bolletta del metano del – 7%, con un risparmio complessivo di 90 euro a famiglia.
Il calo dell’1% delle tariffe per l’energia elettrica non è ancora sufficiente a portare un risparmio concreto in quanto continua a pesare il consistente incremento degli oneri generali di sistema, che determina un aumento della spesa complessiva del +1,2%.