“Geografie e storie di transizioni #1 – #2”

Martedì 9 aprile Palazzo Ziino (Palermo) ha ospitato il primo appuntamento della mostra fotografica dal titolo “Geografie e storie di transizioni #1 – #2” curata dall’associazione culturale Galleria X3 e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.
L’intero progetto – compreso il secondo incontro che inaugurerà lunedì 29 aprile – presenta trentacinque fotografi, alcuni molto noti altri più giovani, quasi tutti siciliani, che attraverso le loro opere fotografiche (circa novantacinque sono i lavori) si sono fatti testimoni dei grandi mutamenti sociali e politici del ventennio appena trascorso.
Il primo incontro si è focalizzato su quattro distinte aree tematiche: Migrazioni (Valerio Bellone, Alfredo D’Amato, Gianni Cipriano, Alessandro Di Giugno, Giacomo D’Aguanno, Giuseppe Piazza), Conflitti (Fabiano Avancini, Emanuele Lo Cascio), Persone (Arianna Forcella, Valentina Glorioso, José Luis Florentino) e Introspezioni (Pietro Motisi, Luca Saini, Rori Palazzo, Simona Scaduto, Stefania Romano). Il secondo, invece, si occuperà di Ambiente (Roberto Boccaccino, Salvo Veneziano, Filippo Messina, Angelo Pitrone, Sandro Scalia, Riccardo Scibetta, Benedetto Tarantino), Società (Fausto Brigantino, Luca Lo Iacono, Gabriele Lentini, Filippo Mannino, Melania Messina, Dodo Veneziano), Etnie (Santo Eduardo Di Miceli, Domenico Aronica), L’Arte tra immagine e società (Sergio Zavattieri, Romeo Tomagra, Ezio Ferreri). Temi che hanno come unico filo rosso quello di voler rappresentare la condizione sempre più precaria del nostro tempo.
Infatti, da anni ci troviamo di fronte a problematiche mai risolte, anzi sovraccaricate dalla molteplicità di cambiamenti che di continuo si presentano. Sono le questioni legate alla migrazione, al nomadismo sociale, all’integrazione, ai localismi e alla globalizzazione che vengono sondate dagli occhi attenti dei fotografi in mostra. Ogni artista ha raccontato una storia, una transizione in cui ha fuso ciò che si presentava davanti la propria macchina fotografica al suo personale punto di vista, rendendolo più o meno esplicito, creando eleganti equilibri compositivi che propongono soggetti così vicini al nostro quotidiano da apparire come finestre aperte verso il mondo, novantacinque scorci del nostro conflittuale Pianeta.

Virginia Glorioso