CATANIA. Far crescere le professioni del futuro, raccogliere le nuove opportunità di mercato in un settore che in Sicilia dovrebbe raggiungere almeno il 12% del Pil e invece si ferma al 3. È la sfida di “Quality Inn”, l’ultimo piano formativo della società Civita Srl, finanziato da Fondimpresa, rivolto a ben 102 aziende turistico-ricettive di sei città siciliane, innanzitutto Catania, Messina e Siracusa. Un piano che ha coinvolto 900 lavoratori in 151 corsi per un totale di 3333 ore di formazione.
Se n’è discusso nel corso del convegno “La formazione continua nel settore turistico e le sfide dei nuovi mercati” organizzato dalla società Civita Srl. “In questo progetto abbiamo puntato sulla valorizzazione dei nuovi strumenti e delle nuove professioni – ha affermato la presidente Nanda D’Amore – Le aziende del settore hanno bisogno esperti nel reveneu management, del web marketing nel housekeeping, ma anche di personale che sappia parlare giapponese o russo, considerando come i nuovi flussi turistici arrivano proprio dall’estremo Oriente”. A dare i numeri di Quality Inn è stata la coordinatrice generale del progetto, Silvia Reali. “Sono cifre importanti – ha affermato – che dimostrano come le aziende siano consapevoli dell’importanza dell’aggiornamento continuo dei dipendenti”.
Quality Inn ha affrontato il rapporto tra il turismo e il canale di comunicazione per eccellenza, internet, attuando piani mirati sia a promuovere le offerte aziendali attraverso il web marketing sia a formare personale altamente specializzato come l’addetto alla domanda (Revenue Manager) e alla promozione (l’E-Commerce Manager) o l’addetto al supporto ai servizi ICT offerti al cliente (il Front Office Manager).
Il secondo aspetto di Quality Inn è costituito dall’attenzione rivolta al mutamento del ruolo delle donne nell’ambito delle professioni del turismo e in particolare il loro accesso ai ruoli dirigenziali.
Terzo aspetto, il turismo sostenibile, con attività mirate al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente, puntando sulla consapevolezza che dalla tutela delle risorse turistiche del territorio dipende il suo valore aggiunto. Nuovo turismo è anche quello che guarda alle frontiere accessibili. “Un mercato, quest’ultimo, trascurato dai nostri enti locali e in cui i privati stanno provando a dare un loro contributo”, ha aggiunto Nanda D’Amore.
Di turismo accessibile come mercato in forte espansione si è molto dibattuto prima e durante la tavola rotonda “Turismo in Sicilia e nuove professionalità”, tenutasi subito dopo il convegno, coordinata dal giornalista del Sole24Ore, Nino Amadore. Lo spunto per approfondire il tema del turismo accessibile lo ha fornito la guida turistica “l’Etna per tutti”, otto percorsi accessibili sul vulcano realizzata da Newooma giornalismo per Civita scelti tenendo conto delle diverse esigenze dei viaggiatori con disabilità, e il censimento delle strutture aderenti al piano formativo per verificarne il livello di accessibilità, curato dalla fondazione Amato Onlus, impegnata in una mappatura organica dei siti siciliani accessibili.
A discutere dell’arte dell’accoglienza turistica in Sicilia, anche la neo presidente regionale Confindustria Alberghi e Turismo, Ornella Laneri, per la quale “puntare a nuovi mercati, compreso quello del turismo accessibile significa fare rete, in modo sistematico e serio”. “Partiamo dai modelli che funzionano, come il turismo del vino e attrezziamoci per puntare su altri segmenti”. Presenti anche, il presidente Obr, Nando Battiato. il presidente Ergon Ambiente e Lavoro, Federico Giacco e i rappresentanti delle segreterie provinciali Cgil, Cisl e Uil. I lavori sono stati chiusi dal direttore Area Formazione Fondimpresa, Amarildo Arzuffi. “Bisogna guardare al turismo su grandi scale, non si può farsi cogliere impreparati dai futuri flussi turistici che nei prossimi anni arriveranno dalla Cina e dalla Corea, per esempio – ha detto – c’è da rivedere il settore puntando su una ‘prospettiva mondo’”.
Per il vice presidente di Civita, Antonella Rizza,che ha coordinato il convegno, “Il binomio sole mare non basta a fare della nostra isola un meta attrattiva, ma bisogna valorizzare cultura e tipicità e formare gli operatori a cominciare dalle scuole”. Proprio sulle scuole Quality Inn ha investito creando un collegamento con due istituto superiori – Istituto Tecnico Commerciale “Rizza” di Siracusa e l’Istituto Salvatore Pugliatti di Taormina- i cui studenti hanno avuto modo di avvicinarsi al mondo del lavoro attraverso il contatto diretto con le aziende.