Il candidato sindaco in un’affollata sala della sede di Unifidi Imprese Sicilia ha risposto alle tante domande postegli sul suo progetto di rinascita della città
Catania, 29 aprile 2013 – Legalità e innovazione per far rinascere una città che, anche secondo gli artigiani, è in ginocchio, in agonia. “Con le regole Catania ce la fa” ha detto il candidato sindaco Enzo Bianco incontrando in un’affollatissima sala della sede di Unifidi Imprese Sicilia, gli artigiani della Cna guidati dal presidente Sebastiano Battiato, dalla vicepresidente Floriana Franceschini e dal segretario Salvatore Bonura.
Sulle regole, Bianco si è scagliato contro l’attuale amministrazione, affermando di considerare “aberrante che da una parte si dimostri estrema tolleranza per l’illegalità e dall’altra si perseguiti letteralmente chi rispetta le regole e paga le tasse”.
Dopo un saluto di Battiato e un’introduzione di Bonura – che ha sottolineato come a Catania esistano cinquemila attività artigianali con diecimila addetti – gli artigiani presenti hanno posto a Bianco una serie di domande su come intenda risolvere i problemi della città anche a fronte della crisi generale ma anche lanciando diverse proposte. Per esempio quella di un quartiere artigiano a San Berillo vecchio, subito sposata da Bianco che ha sottolineato come un quartiere risanato potrebbe diventare un’area piena di botteghe di lavoro e di vendita collegata con il porto per creare un percorso turistico vigilato con telecamere e forze dell’ordine.
“Anche i mercati storici – ha aggiunto il candidato sindaco – se gestiti in maniera civile, sono importanti luoghi d’attrazione turistica e il Museo della città antica che proponete potrebbe nascere nell’ex Distretto militare, nell’ambito di un risanamento complessivo della Piazza Carlo Alberto”.
Molte le proposte degli artigiani sugli aspetti economici per uscire dalla crisi, anche se Bianco hai sottolineato come lo stato di pre-dissesto del Comune potrebbe causare ulteriori problemi. Tra le idee sul tappeto, la trasmissione d’impresa da anziani a giovani, l’affitto delle botteghe di Librino sfitte, perché gli artigiani possano approfittare della zona franca urbana. E l’espressa richiesta al candidato sindaco di riaprire sia quello Sportello unico per le imprese da lui inventato e poi inserito nella legge Bassanini, sia l’Osservatorio del Credito.