U Liotru, così chiamato dai catanesi, è stata realizzato dal Vaccarini nell’ambito della ricostruzione della città etnea dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693.
Il basamento è formato da un piedistallo di marmo bianco situato al centro di una vasca, anch’essa in marmo, in cui cadono dei getti d’acqua che fuoriescono dal basamento. Sul basamento due sculture riproducono i due fiumi di Catania, il Simeto e l’Amenano. Al di sopra si trova la statua dell’elefante, rivolto con la proboscide verso la Cattedrale di Sant’Agata.Ai lati dell’elefante cade una gualdrappa marmorea sulla quale sono incisi gli stemmi di Sant’Agata, patrona di Catania.
Il legame tra Catania e il liotru è molto antico. Un’antica legenda narra di un elefante che avrebbe cacciato degli animali feroci durante la fondazione di Kατάvη. Sotto la dominazione araba, la città era conosciuta con il nome di Balad-el-fil o Medinat-el-fil, cioè «città dell’elefante».
U Liotru è considerato l’emblema della città di Catania, infatti il pachiderma è stato inserito nello stemma comunale e in quello della provincia e dell’università e oggi è la mascotte delle principali società sportive locali, tra cui il Calcio Catania e l’Amatori Catania.