Il Presidente della Repubblica, Napolitano, nel suo messaggio alle Camere sulle carceri, condanna il sovraffollamento di quest’ultime in quanto “incide in modo assai negativo sul reniserimento dei detenuti”. “Incapaci di garantire i diritti elementari”, scrive Napolitano, “Ho dovuto mettere in evidenza come la decisione della Corte di Strasburgo rappresenta la mortificante conferma della perdurante incapacità del sistema italiano di garantire i diritti elementari e la sollecitazione pressante a imboccare una strada efficace”.
Inoltre sottolinea che secondo i dati ufficiali sulla popolazione carceraria, nel 2013 c’erano 64.758 detenuti con una capienza che invece arrivava solo a 47.615 posti.
Tra le proposte del Colle per intervenire, innanzitutto vi sono le soluzioni alternative alla carcerazione piena per ridurre il sovraffollamento in cella, come la messa alla prova, i domiciliari, la riduzione dell’applicazione della custodia cautelare. Per gli stranieri, inoltre, la possibilità di scontare la pena nei loro paesi d’origine.
Napolitano aggiunge poi che tra i rimedi straordinari ci possono essere l’amnistia e l’indulto. “La prima misura su cui intendo richiamare l’attenzione è l’indulto, che non incide sul reato e può applicarsi ad un ambito esteso”. “Il combinato disposto di amnistia e indulto – continua il messaggio – potrebbe favorire una significativa riduzione della popolazione carceraria”. Viene chiarito poi che “l’indulto inciderà sulla popolazione carceraria mentre l’amnistia può accelerare i tempi della giustizia e incidere anche sulla custodia cautelare”.
“Fermo restando l’esclusione dall’amnistia dei reati di particolare allarme sociale come la violenza contro donne”.
A fine lettura del testo di Napolitano, soltanto i deputati di M5S non hanno applaudito.