Tra i tanti aspetti positivi della nostra cara isola,tanto ingiustamente denigrata, figura l’arancia, un frutto tondeggiante, buccia spessa, polpa succosa, profumato, zuccherino, ricco di acido ascorbico prodotto dall’albero dell’arancio: Citrus Sinensis, originario della Cina.
I Greci non lo conoscevano, mentre ai Romani era nota la varietà amara detta Melangola. Il termine arancio proviene dalla lingua Persiana e precisamente dal termine “Ciaranu”che vuol dire frutto dell’elefante da cui derivarono “Nagranga” in Sanscrito e in seguito”Naranzi” ed in ultimo l’Italiano”Aranti” in Italiano.
L’Italia conobbe questo frutto verso la metà del Quattrocento, mentre, in Europa, i Crociati avevano importato l’arancia agra. È ad opera di Vasco De Gama l’introduzione delle arance dolci, al rientro da uno dei suoi viaggi in oriente, fatto che ne permise la diffusione in tutta Europa come testimoniano la denominazione di alcune varietà chiamate “Portalli”o anche ”Portivalli”.
In Sicilia, la coltivazione degli aranceti risale ai tempi della dominazione araba e qui trovò un particolare clima ne favorì sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi con la produzione delle arance rosse che hanno ottenuto, ai nostri giorni, la IGP(indicazione geografica protetta):tassonomia Cultivar; classificazione superiore successiva Citrus Sinensis.
La particolare colorazione rossa è dovuta alla presenza di Antocianine, sostanze di cui sono ricche le nostre arance per effetto delle notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte presenti nel nostro clima e in modo particolare nella zona sud dell’Etna. Spesso sono utilizzate come simbolo di una sana alimentazione e sono tra la frutta più studiata per il loro possibile ruolo protettivo nei confronti di varie malattie:cardio-vascolari,diabete e tumori per l’effetto benefico della Vitamina C e dei Flavonoidi (le stesse Antocianine sono Flavonoidi) sul nostro organismo.
In campo culinario,trovano un largo impiego in pasticceria,preparazione di bevande e piatti in cui si ha la necessità di dare il giusto equilibrio tra sapore dolce e quello agro.
Purtroppo, in campo economico,le nostre arance ,che non hanno pari in tutto il mondo, subiscono la concorrenza spietata di altre varietà certamente più economiche, ma più scadenti sul piano qualitativo. Ma questa è tutta un’altra storia.
G.Coco