I preziosi violini Amati e Goffriller, donati dal barone Zappalà-Asmundo alla città di Catania nel 1937, risuoneranno in concerto nell'ambito della rassegna "Percorsi d'autunno" promossa dall'assessorato ai Saperi e alla Bellezza condivisa del Comune di Catania, retto da Orazio Licandro. L'appuntamento con gli "Amati del Castello" è per la serata di giovedì 24 ottobre nella Sala delle Armi del Castello Ursino. Due i concerti che saranno eseguiti per piccoli gruppi alle ore 20.30 e alle 22.00. Le performance sono organizzate dal Comune in collaborazione con l'associazione Darshan. I due violini, abitualmente custoditi in una sala del maniero federiciano e in quest'occasione eccezionalmente offerti alla fruizione pubblica, sono contrassegnati dalle etichette "Nicolaus Amatus Cremonen" e "Andrea Amati Cremonen 1565". Il primo è opera di Gerolamo Amati, figlio di Niccolò, e costruito nel 1683. Il secondo è stato in realtà costruito da Matteo Goffriller a Venezia intorno al 1700 ed erroneamente attribuito ad Amati perché sprovvisto di etichetta. Quest'ultimo violino è costruito su un modello di misure ridotte e mantiene ancora molti pregi stilistici di Goffriller, uno dei liutai più importanti di Venezia. A suonare i due preziosi strumenti saranno due straordinari artisti: Héloise Geoghegan, giovanissima e affermata violinista dublinese che vanta esordi alla Carnegie Hall di New York e alla Wigmore Hall di Londra e collaborazioni tra le più prestigiose; e Francesco Toro, catanese diplomato nell'Istituto musicale “Vincenzo Bellini” di Catania, sotto la guida del maestro Marco Serino, con studi e specializzazioni presso rinomate accademie nazionali e internazionali quali la Hochschule für Musik und Theater “Felix Mendelssohn-Bartholdy” di Lipsia. Il programma del concerto prevede musiche di Jean Marie Leclair, W. A. Mozart, Bela Bartok, Henryk Wienawsky, Alfred Schnittke. “E' intenzione dell'Amministrazione – sottolinea l'assessore Licandro – organizzare altri appuntamenti con la musica dei violini Amati, e cominciare a offrire alla città e ai turisti la fruizione dei beni culturali così come avviene nelle più importanti capitali europee”.