Le ricerche nella vita portano sempre a qualcosa di nuovo e di meravigliosamente inaspettato”. È stato questo il mio pensiero quando sono arrivata a Calcata, in provincia di Viterbo, per visitare Opera Bosco – Museo di Arte nella Natura.
Un po’ fuori il borgo di Calcata, si sviluppa un itinerario di arte contemporanea all’aperto su due ettari di bosco nella forra della Valle del Treja. Sin dall’ingresso si intuisce lo spirito del luogo e di chi se ne prende cura: non un semplice campanello per segnalare il mio arrivo ma una vera e propria installazione che con l’ausilio di vecchi sassi smuove le fronde di un esile alberello. Varcata la soglia d’ingresso, mi viene da
to un bastone, unico mio compagno di viaggio lungo tutto il percorso.
Le opere d’arte che vado scoprendo sono interamente realizzate con materiale tratto proprio dal bosco in cui mi trovo. Tutte si fondono in modo simbiotico con il paesaggio. Le sculture, il bosco e gli animali che vi abitano compongono un’unica grande opera, in cui l’uomo, l’artista, per esprimersi non ha alcun motivo di prevalere, di imporsi sulla materia, ma basta che si ponga a fianco della Grande Madre per esprimere il suo io creativo.
Da qualche tempo si sente parlare ipocritamente di ecologia, rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema, ma sempre più ci rendiamo conto quanto il vero interesse verso tutto ciò sia quasi inesistente. Opera Bosco è un passo intelligente e stimolante che va in senso opposto e che regala a chiunque vi faccia visita un pizzico di benessere non solo fisico, intellettivo e culturale, ma anche e soprattutto estetico.
Virginia Glorioso