È andata in onda l'intervista di Nadia Toffa de "Le Iene" al pentito camorrista del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, che racconta di aver rivelato già nel '93, la presenza di rifiuti tossici nelle zone circostanti Latina, Napoli e Caserta: “Arrivavano questi camion dal nord, i fanghi nucleari, scaricavamo tutto”. I rifiuti arrivavano dalle centrale tedesche, austriache, svizzere, dalle industrie del nord. Secondo quanto afferma Scavone, ogni giorno venivano scaricati circa 120 tonnellate di rifiuti tossici di ogni genere, anche nucleari, che poi venivano nascosti nelle cave profonde anche quattro metri sotto le falde acquifere e dopo essere stati ricoperti di terra, i contadini ci coltivavano sopra gli ortaggi e ci facevano pascolare le bufale. Nel '97 le dichiarazioni di Schiavone furono secretate e solo adesso sono state rese pubbliche, "forse per le pressioni della gente" ha commentato il pentito. Alla domanda di Nadia Toffa che chiedeva quale business ci fosse dietro a tutto questo, Schiavone ha risposto: "Alle aziende, smaltire regolarmente rifiuti pericolosi costerebbe 2000 euro a fusto, mentre la Camorra si prende solo 200 euro". La iena Toffa è andata ad intervistare la gente del posto che nella maggior parte dei casi è a conoscenza di tutto ciò e ha confermato l'altissima mortalità giovanile, nella zona, per cancro, ma nonostante questo e nonostante il divieto posto da due mesi di utilizzare l'acqua proveniente dai pozzi, i residenti della zona continuano non solo a bere quell'acqua, ma anche a mangiare gli ortaggi coltivati in quelle terre contaminate.