Tra il 1941 e il 1942 ad Odessa secondo Il Museo dell'Olocausto americano «le forze rumene e tedesche uccisero almeno 100.000 ebrei durante l'occupazione della città.»
Intere generazioni annientate per una follia conosciuta soprattutto per i lager polacchi, ma in realtà c’è chi in quelle prigioni non è nemmeno arrivato…
Odessa si trova in Ucraina e rappresenta uno dei tanti territori martoriati e storicamente meno presenti nelle memorie che rappresentano la tragedia bellica della Seconda Guerra mondiale.
Ma sembra che tutta l’Ucraina entri nella cronologia mondiale solo per catastrofi al di sopra della media.
Il disastro successivo avvenne il 26 aprile 1986, quando lo scoppio della centrale nucleare di Černobyl’ riportò agli occhi del mondo la nazione. Solo nel 2000 è stato spento l’ultimo dei tre reattori nucleari. Milioni i morti dovuti alle radiazioni.
Oggi l’Ucraina torna centro del mondo, dopo gli Europei 2012 durante i quali addirittura Silvio Berlusconi parlò di doveroso boicottaggio per i maltrattamenti alla Tymošenko, per via di una zona, la Crimea, che chiede l’indipendenza e l’adesione alla Russia.
Ma perché?
Perché una “regione” che fa parte dell’Unione Europea vuole uscirne per far parte di quella un tempo conosciuta come Unione Sovietica.
E perché il G8 decide di espellere la Russia?
Ufficialmente per “il tentativo di annessione della Crimea”, “chiara violazione” del diritto internazionale e viene “condannata con forza” e “non viene riconosciuta” lecita dai 7 Paesi restanti.
Eppure, il 95% degli abitanti della Crimea ha votato SI qualche giorno fa per il referendum di riannessione alla Russia. Riannessione. Perché la regione della Crimea venne donata nel 1954 all’Ucraina dal governo sovietico per ringraziare quello che era il granaio dell’URSS. Ma nessuno pensò al forte senso nazionalistico degli abitanti che oggi urlano: “Siamo tornati a casa”.
Eppure il G7 rinnega il referendum e s’indigna per i blindati posti sui confini ucraini, e in pochi si sono indignati per la legge “Anti-gay” stilata poco prima dei Giochi Olimpici invernali di Sochi, simbolo mondiale dell’unione e lotta alle diversità culturali e razziali.
Nessuno ha pensato di escludere la Russia da G8 o dal G20, nemmeno i paesi che da sempre lottano contro razzismo e “diversità di gusti”.
Sarà forse il grosso introito dovuto dall'ingente popolazione Ucraina, ridotto dallo scorporo, più importante dei diritti inviolabili dell'individuo?!
Sarà un'altra guerra economica mascherata da lotta per il bene dei popoli?!
La domanda rimane, quello che sembra certo è che la Crimea è contenta di tornare a casa soprattutto per via del suo momento attuale.
Compra elettricità e gas dalla Russia e paga, in quanto regione dell’Ucraina, ingenti contributi al mantenimento del sistema Europa.
Chi non vorrebbe fare un passo simile?!
D'altronde in Italia sembra crescere continuamente il club anti-europeista, ma nessuno si sognerebbe mai di governare il paese non tenendo conto di una votazione popolare!
Davide Di Bernardo