Apprensione a Siracusa e a Riposto (CT), dove due imbarcazioni, l’Albachiara e la motopesca Jonathan, sono state fermate in Egitto, subendo degli abusi di potere. Secondo le prime ricostruzioni gli uomini dell’autorità egiziana sarebbero saliti a bordo delle due imbarcazioni armati.
<< Un fatto anomalo, afferma Fabio Micalizzi Presidente Regionale dell’Apmp, Associazione Pescatori Marittimi Professionali, non c’erano motivi validi per sequestrare le due imbarcazioni, si tratta di un abuso, ci siamo attivati immediatamente a tutela delle persone imbarcate e della loro impresa. Stiamo cercando di saperne di più ed abbiamo già allertato tutte le autorità italiane >>
La notizia è stata comunicata anche al presidente della Regione Rosario Crocetta.
Le due imbarcazioni sono dotate del dispositivo Blue Box, una sorta di scatola nera installata sui pescherecci che, collegata via satellite, segnala ad intervalli regolari l’esatta posizione alle capitanerie di porto.
Pertanto non ci sarebbero dubbi sulla localizzazione delle due imbarcazioni, che al momento del sequestro si sarebbero trovate in acque internazionali.
Per quanto riguarda il sequestro racconta Moscuzza i pescatori ci hanno riferito “di 20, 30 militari egiziani per imbarcazione che li hanno letteralmente assaliti”.“i militari sono saliti e hanno spaccato tutto, hanno fatto dei danni”. «Il sequestro delle due unità da pesca precisa Moscuzza, armatore del peschereccio Alba Chiara, nonché presidente della sezione aretusea dell’Associazione Pescatori Marittimi professionali è avvenuto mentre si trovavano in acque internazionali, a circa 40 miglia dalla costa egiziana. Abbiamo tentato di metterci in contatto più volte con il comandante Raimondo Sodano con il cellulare e via radio, ma non ha risposto. Il presidente della nostra associazione di categoria Fabio Micalizzi si è subito attivato con la Farnesina e con il Comando generale delle Capitaneria di Porto perché la vicenda possa trovare una rapida soluzione. Chiaramente c’è molta apprensione tra i familiari dell’equipaggio della nostra imbarcazione».
Pasqualino Condorelli comandante del Peschereccio ha sentito la famiglia e a tranquillizzato i parenti, “stiamo tutti bene, ed adesso ci hanno dato il permesso di chiamare.