La Federazione Armatori – Feditalimprese, lancia un appello al Governo Italiano e a tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea, per predisporre e procedere urgentemente alla vigilanza armata con navi militari nelle zone a maggior rischio che attualmente sono le acque internazionali del Mar Mediterrano.
Premesso che i Governi africani rivieraschi ed in particolare la Libia non hanno mai riconosciuto le acque internazionali ed estendono le loro acque interne fino a 150 miglia partendo dalla punta di Tripoli e di Bengasi (praticamente diventa libico e africano circa il 50% del Mar Mediterraneo) come dimostrato con i sequestri di pescherecci siciliani che navigavano e pescavano in acque internazionali. Per la Libia come per altri viene inteso mare loro e non mare nostrum, utile solo per salvaguardare, proteggere e portare oltre 150 mila clandestini che sbarcano nel nostro territorio con l’aiuto della Guardia Costiera e della Marina Militare.
Oggi L’Isis avanza in Libia e si trova a sole 200-300 miglia marine da noi, una situazione che minaccia l’Italia e che lascia le nostre frontiere del Mediterraneo alla mercè di possibili attacchi dei terroristi, i pescatori stanno lavorando in un clima di terrore, preoccupati sopratutto dopo l’assalto armato contro la Guardia costiera al largo delle coste siciliane.
La nostra comunicazione, afferma Carmelo Micalizzi presidente della Federazione Armatori – Feditalimprese, si rende necessaria al fine di evitare azioni eclatanti da parte dell’ISIS, bisogna considerare che questi criminali al fine di attirare l’attenzione dei media sono capaci di azioni crudeli note a tutti. I Pescatori hanno il timore di essere assaliti dai terroristi, non si può vivere con l’incubo di non tornare più a casa, hanno bisogno di sentirsi protetti e di stare più tranquilli in un Mediterraneo che diventa ogni giorno più pericoloso. Vogliamo e chiediamo con tutte le nostre forze di proteggere i nostri Pescatori e la flotta di peschereccia che per svolgere l’attività di pesca del pesce spada e del tonno, navigano e pescano nelle vicinanze della Libia sempre in acque internazionali, mai riconosciute dai paesi africani che purtroppo se ne fregano del Diritto internazionale di navigazione e della vita umana in mare.
L’appello al nostro Governo ed a tutti i Paesi dell’U.E. è di predisporre un servizio collettivo di vigilanza armata con navi militari nelle zone di allarme rosso vicino alla Libia e altri paesi africani. Bisogna proteggere la vita umana in mare dei nostri pescatori, e non solo quella dei clandestini.