I martiri sono figure scomode.
Assimilati erroneamente ai santi sono in realtà dei “testimoni”.
Di una fede ma soprattutto di un’idea. Quella nuda e autentica di cui si fanno portatori fino all’estremo. Una verità scarnificata sulla loro stessa pelle e che reclama solo ascoltatori. E i martiri esistono ancora oggi. Sono i moderni reietti, gli emarginati e i discriminati, persone che, per il solo fatto di esistere, sputano in faccia alla società la sua stessa ipocrisia. Non sanguinano per gli arti strappati ma per le ferite silenziose inferte da chi li ignora o ne deride le idee. La Chiesa usa i martiri del passato per tenere buone le masse, ma in realtà dovrebbe temerli per ciò che essi rappresentano davvero. Perché il vero martire sovverte anche le istituzioni. Non è un santino da processione profana ma un guerriero autentico. Probabilmente l’ultimo vero guerriero moderno.
Testo e disegno di
Andrea Lupo